I valori dell'Occidente, il Bene e il Male
La guerra in Ucraina ha fatto rispolverare nei principali media nazionali ed internazionali la retorica della difesa dei “valori dell’Occidente”, questo generalmente dando per scontato quanto gli stessi siano forti, positivi, limpidi e da noi tutti condivisi.Personalmente credo che, come cattolici, non possiamo accontentarci affatto di tale assunto: è veramente così?Senza voler assolutamente entrare nel merito della guerra – non è questo il tema – vorrei ricordare come, ben mimetizzata dietro a termini giustamente tanto cari alla cultura di matrice cristiana ed allo spirito fondativo dell’Europa quali “libertà”, “diritto” e “dignità” -cultura che li ha a suo tempo riforgiati, riempiendoli provvidenzialmente di senso- da tempo si annidi in realtà la scimmia di quest’ultima.E’ il radicalismo di massa, ovvero l’ideologia mediata dal politically correct, della lotta di genere e della supremazia di questo sul sesso biologico, della “cancel culture”, dell’ecologismo radicale che vede in ogni nuovo nato una minaccia per il pianeta, del dominio della tecnica, della mercificazione dei bambini tramite l’utero in affitto, della manipolazione dell’essere umano, della disponibilità della sua stessa vita dal concepimento fino all’età avanzata.L’ideologia che, in fondo in fondo, accantonando come ormai superato il Dio in cui crediamo noi cattolici, si arroga il diritto di ridefinire cosa sia bene e cosa sia male. E’ una vecchia storia, pare. Vecchia come il Libro della Genesi. La stessa medesima storia del lupo che si traveste da agnello.Ma veramente, senza Dio, si può definire con chiarezza ed in modo convincente cosa sia bene e cosa sia male?Per capirlo è quanto mai interessante lasciare la parola ai maggiori pensatori laici che tanto hanno contribuito all’elaborazione ed alla diffusione del pensiero sessantottino e post sessantottino, nell’alveo del quale sono cresciute le nostre ultime generazioni.Per i filosofi sessantottini del “vietato vietare” la morale è semplicemente il pensiero maggioritario di una determinata società, per cui, ad esempio, se oggi prevale il pensiero che si possa legittimare il suicidio assistito (vedasi al riguardo il Ddl Bazoli-Provenza, recentemente approvato dalla Camera) quest’ultimo è morale. Quest’ultimo è dunque bene.Il filosofo Emanuele Severino, in particolare, afferma che “non esistendo la verità, il rifiuto della violenza rimane una fede che, appunto, non può avere più verità della fede (più o meno buona) che invece crede di dover perseguire la violenza e la devastazione dell’uomo”.
Per il laicissimo filosofo Joel Marks, che riconosce nell’amoralità l’alternativa più coerente a Dio, “Anche se parole come “peccato” e “male” vengono usate abitualmente (…) esse però non dicono nulla in realtà. Non ci sono peccati letterali nel mondo perché non c’è Dio letteralmente e, quindi, tutta la sovrastruttura religiosa che dovrebbe includere categorie come peccato e il male. Niente è letteralmente giusto o sbagliato perché non c’è nessuna moralità”.Per il celeberrimo Jean-Paul Sartre “senza Dio svanisce ogni possibilità di ritrovare dei valori in un cielo intelligibile, non sta scritto da nessuna parte che il bene esiste, che bisogna essere onesti, che non si deve mentire”.Che dire? Forse l’albero del Bene e del Male -questo sì- invece esiste e la vera libertà consiste nel fidarsi di Colui che l’ha piantato: gli umani tentativi di sradicarlo per sostituirlo con la Torre di Babele pare che non funzionino, pare che non ci rendano la vita più piena di senso e di felicità e che, al contrario, non facciano altro che accrescere e rendere endemiche le nostre più profonde se non indotte paure.La vera libertà consiste nel fidarsi del Cristo che, per amore nostro, caricandosi dei peccati passati e futuri, compresi quindi il mio ed il tuo, che commettiamo oggi e che ancora commetteremo, ha patito l’indicibile fino alla morte di Croce.Quel Cristo cui il demonio, nelle visioni della Beata Anna Katharina Emmerick, chiede: “Vuoi davvero soffrire per questa massa di ingrati?”. La stessa Beata che, nelle proprie estasi, vide “una fitta schiera di nemici del mio sposo divino mossi dal fanatismo, dall’idolatria e dall’odio verso la Chiesa: ciechi, paralitici, sordi, muti e persino fanciulli. Ciechi che non volevano vedere la verità, paralitici che con la verità non volevano camminare, muti perché si rifiutavano di trasmetterla agli altri e sordi perché si rifiutavano di ascoltare le ammonizioni di Dio. I fanciulli crescevano insensibili alle cose divine, istruiti dai genitori e dai maestri alla vana sapienza del mondo. Questi mi fecero maggior compassione perché erano stati oggetto del massimo amore di Gesù”.Già, i fanciulli: incredibile come questo fosco quadro dipinga il presente delle nostre chiese sempre più vuote.Ma il Signore risorge, sempre.