Non tradiamo il Vangelo
In queste difficili settimane e soprattutto durante la Settimana Santa, Papa Francesco non ha mai perso occasione per richiamare alla necessità di prefigurare un’uscita da questa emergenza sanitaria che disegni un radicale cambiamento rispetto alla situazione precedente. Cambiamento che, durante le omelie delle Messe in Santa Marta e particolarmente nei suoi interventi durante le liturgie quaresimali e pasquali, non ha esitato a precisare. Basta con le guerre e basta con la produzione di armi, basta con una economia che uccide l’uomo ed uccide il Pianeta, basta con una finanza che arricchisce sempre gli stessi, basta con le diseguaglianze scandalose, proposta di annullamento del debito ai paesi poveri, richiamo all’Europa per una concreta solidarietà tra tutti Paesi componenti l’Unione... Richiami e proposte che cercano di assegnare concretezza a quella speranza che ogni anno Gesù ci rinnova con la sua Resurrezione.
Se ancora il Papa rappresenta la guida della nostra Chiesa ed il punto di riferimento per il popolo cattolico, mi chiedo come mai non riecheggino nelle nostre chiese le parole di Francesco, per quale motivo venga lasciato troppo solo nel denunciare le storture e le contraddizioni di questo mondo. Perché sussistano ancora titubanze da parte di vescovi e sacerdoti nell’aderire alle campagne finalizzate ad eliminare le armi nucleari, perché non si dicano parole chiare sulla produzione di armi, perché si faccia tanta fatica ad assumere le stesse posizioni del papa in tema di immigrazione; papa che, pensate, ha scritto l’11 aprile a Luca Casarini (ex leader dei centri sociali) per ringraziarlo di quanto sta facendo per salvare profughi nel Mediterraneo, senza paure o preoccupazioni di venire strumentalizzato.
Se veramente auspichiamo si possa uscire da questa pandemia con la netta volontà di cambiare i comportamenti individuali e quelli collettivi e di riorientare le scelte politiche al bene comune, non possiamo non diventare tutti, a partire dai Pastori, cassa di risonanza dei richiami di papa Francesco, con l’obiettivo di stimolare i credenti ad una presenza più significativa nel sociale e nel politico perché gli cambiamenti possano diventare realtà; richiami del papa che non sono estemporanei o legati solo a questo momento contingente, ma che hanno già trovato compiutezza di elaborazione nei suoi documenti Evangelii Gaudium e Laudato sì ed in tanti altri suoi insegnamenti.
Non penso di essere presuntuoso ed altisonante affermando che se mancassimo a questo compito, rischieremmo oggi di tradire il Vangelo ed il nostro dovere missionario nel mondo.