Sepoltura dei feti...
La replica del Consigliere regionale (PD) Gian Antonio Girelli alla lettera della Sig.ra Alessia Zappini
Caro Direttore,
la nota della Sig.ra Alessia Zappini sulle nuove norme in tema di funeraria recentemente votate dal Consiglio Regionale Lombardo, mi obbliga ad una replica.
Innanzi tutto vorrei tranquillizzare la signora che quando voto so cosa voto e me ne assumo la responsabilità. Soprattutto quella di approfondire e conoscere le ricadute “reali” di regole sulla carta molto ridondanti, salvo poi nella pratica diventare fonte di comportamenti e usi che vanno in direzione diametralmente opposta. Ecco perché si è voluto fissare un principio dove si prevede la richiesta alla donna di esprimere una volontà e nello stesso tempo, come doverosamente va regolamentato, si garantisce in ogni caso la cremazione, o la sepoltura in appositi spazi, degli embrioni abortiti, cosa che, ripeto, attualmente nella stragrande maggioranza dei casi non avviene.
Il tutto con il massimo rispetto sia di principi religiosi, che sento di condividere, che di sensibilità laiche che l’istituzione non può in ogni caso ignorare.
L’emendamento é stato proposto e votato dall’aula nella consapevolezza di poter così rimuovere una morale di facciata purtroppo tipica di una “certa” stagione regionale.
Su certi temi, che sempre più dovranno essere affrontati e discussi e che riguardano la vita, penso infatti di tutto ci sia bisogno fuorché di atteggiamenti da “sepolcri imbiancati”, senza la presunzione di essere detentori della verità, ma anche senza accettare facili giudizi morali, affrontando la difficoltà inevitabile di dare regole ad aspetti che vanno oltre la sfera politica e toccano la sfera etica.
Comprendo il pensiero espresso dalla Sig.ra Zappini, l’avevo ben presente anche prima di votare la norma, chiedo alla Sig.ra Zappini di cercare di comprendere anche il pensiero degli altri, senza bollarli come una presa in giro, ma in ogni caso come il risultato di una faticosa riflessione.