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di GABRIELE SCALMANA 27 mag 2022 03:41

Ucraina: puntare sul dialogo non sulle armi

Complimenti per la nuova veste tipografica e contenutistica del Giornale diocesano. Mi auguro che LA VOCE venga sempre più apprezzata e diffusa nelle parrocchie. Le scrivo per proporre a lei e ai cortesi lettori una riflessione in tre punti sulla guerra in Ucraina.

Primo. “Quando i fucili ci sono, prima o poi sparano”, diceva Napoleone. Abbiamo accumulato troppe armi! Dopo l’increscioso ritiro del presidente Ronald Trump dal trattato per la diminuzione delle armi convenzionali (cioè quelle “meccaniche”, non ABC: atomiche, biologiche, chimiche), la proliferazione è stata a valanga. La corsa degli occidentali per fornire armi all’Ucraina è veramente sospetta: il conflitto è forse manovrato dall’industria armiera per far soldi? Noi bresciani che responsabilità abbiamo? Non è ora di una seria riflessione etica sulle nostre industrie di armi?

Secondo. In guerra, purtroppo, non vince chi ha ragione, ma chi è più forte. Sono convinto che  gli ucraini siano gli aggrediti e che i russi abbiano usato mezzi assolutamente esagerati per difendere la maggioranza russofona del Dombass (che pure aveva qualche ragione contro gli ucraini), ma la sproporzione è stroppo evidente: 40 milioni contro 140 con una riserva infinita di armi! Finirà con l’annientamento della popolazione tra immani sofferenze umane e con la distruzione di tutte le infrastrutture. “Bisogna saper perdere” diceva una vecchia canzone: il buon politico non è anche realista? Che senso ha la retorica del “vinceremo” di fronte alla gente che piange?

Terzo. Chi pensa più all’ambiente? La guerra è un disastro umano ed ecologico insieme. Quanto inquinamento provoca questa guerra? Che ne abbiamo fatto dei vari patti di Kyoto o di Parigi? “I poveri (ucraini, ma anche giovani russi mandati al macello) e la terra gridano”, direbbe Papa Francesco, ma chi ascolta? Non sarebbe meglio costringere (con sanzioni forti anche a prezzo di qualche sacrificio e con una neutralità vera e attiva) gli uni e gli altri a sedersi ad un tavolo e giungere ad un compromesso prima che sia davvero troppo tardi?

GABRIELE SCALMANA 27 mag 2022 03:41