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Brescia
23 mag 2025 15:01

Don Primo Mazzolari. Una biografia

"La sua profezia si realizzava nell’amare il proprio tempo, nel legarsi alla vita delle persone che incontrava, nel cogliere ogni possibilità di annunciare la misericordia di Dio. Don Mazzolari non è stato uno che ha rimpianto la Chiesa del passato, ma ha cercato di cambiare la Chiesa e il mondo attraverso l’amore appassionato e la dedizione incondizionata": con queste parole papa Francesco ricordava la figura di don Primo Mazzolari, sacerdote cremonese che segnò profondamente il panorama religioso e sociale italiano del Novecento, al quale lo storico Giorgio Vecchio, già ordinario di Storia Contemporanea all’Università di Parma e presidente del comitato scientifico della Fondazione Don Primo Mazzolari, ha dedicato la nuova biografia "Don Primo Mazzolari. Una biografia", Volume I. 1890-1932 (pp. 288 25 euro), pubblicata da Editrice Morcelliana nella collana Storia, da pochi giorni in libreria".

Vecchio, che per Morcelliana ha già dedicato studi e libri all’inquieto testimone del Vangelo come "Mazzolari e la Prima guerra mondiale. Dalla trincea alla parrocchia" (2019), concentra questo iniziale volume alla prima fase della vita di Mazzolari, a partire dall’infanzia e dalla sua formazione, fino alla sua esperienza di cappellano sul fronte francese durante la Grande Guerra e a quella della parrocchia di Bozzolo e Cicognara. Anni nei quali sviluppa la profonda avversione al fascismo e ai metodi squadristi, imperanti nella bassa mantovana, proprio nel momento in cui andava sempre più a consolidarsi il regime di Benito Mussolini, con la marcia su Roma e il delitto Matteotti.

Una prima fase della vita di don Mazzolari che si sviluppa sulle rive del fiume Po, al centro della pianura padana, accompagnata da un ricco apparato iconografico che testimonia le fasi della sua biografia, di cui sarà raccontata la seconda parte nel volume successivo, che metterà al centro l’opera del religioso nella parrocchia di Bozzolo, paese del mantovano, fino alla morte sopraggiunta il 12 aprile 1959.

Una nuova narrazione della sua vita, frutto di un’approfondita ricerca storica e di un’attenta analisi delle fonti, dalla quale emerge il ritratto di un uomo dalla personalità complessa, non sempre decifrabile, afflitto dai tormenti che sempre accompagnano chi torna dalla Guerra, ma comunque un fine intellettuale, uomo libero, vero e proprio ribelle cristiano, sullo sfondo della storia d’Italia e della storia della Chiesa stessa, firmataria nel 1929 del Concordato con il governo Mussolini.





@Foto Archivio Fondazione Mazzolari



23 mag 2025 15:01

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