E voleremo sopra la paura. Noi e Cesare

Una storia di sofferenza, ma anche di speranza, per guardare a ciò che l’amore ha unito e reso indivisibile, nonostante tutto: la rassegna letteraria Libramente Estate giunta alla quinta edizione e organizzata dall’assessorato alla Cultura in collaborazione con Libreria Mirtillo e Biblioteca comunale di Montichiari porta in scena la testimonianza toccante di Valentina Mastroianni, per tutti la "mamma di Cece" il piccolo Cesare Zambon scomparso nel febbraio scorso a soli 6 anni dopo una dura battaglia contro la neurofibromatosi, una patologia affrontata con il sorriso e con una straordinaria voglia di vivere. Mastroianni sarà intervistata mercoledì 18 giugno alle ore 20,45 nel giardino della biblioteca comunale (oi, in caso di maltempo, nella sala consiliare del Municipio) in un incontro che si preannuncia carico di emozione e di pathos, e dedicato al libro "E voleremo sopra la paura. Noi e Cesare, mano nella mano", uscito per la casa editrice DeAgostini.
A dialogare con l’autrice sarà Federica Belleri che è anche una delle curatrici del ciclo di incontri. “La storia di Cece, la nostra storia – scrive l’autrice nel volume – ci ha mostrato che imparare a nuotare non sarebbe stato sufficiente. Cercare un equilibrio, nemmeno. Avremmo dovuto, in qualche modo, imparare a volare. Al di sopra del dolore, di ogni brutta notizia o difficoltà, persino della paura della morte. Sopra la follia. E noi voliamo, sogniamo, cambiamo. Sono sempre stati loro, i cambiamenti, a spezzare quella catena maledetta che ha legato tanti momenti della mia vita, dalla mia infanzia fino a qui. Voglio che sia così anche questa volta. Per Cece, Ale, Terry e Federico. Per me. Per noi”. Mamma Valentina aveva dato vita anche a una pagina Instagram con l’account “La storia di Cesare” che è arrivata a sfiorare i 500mila follower mentre oltre 172mila sono i fan dell’analoga pagina presente in Facebook. "Cesare non aveva bisogno degli occhi per vedere la bellezza", ha sempre dichiarato: una storia di sofferenza e di coraggio, di speranza contro le avversità e di condivisione, di unità familiare e di affetto infinito, proprio quell’affetto che ha consentito a Cece e ai suoi cari di “volare sopra la paura” e a un destino troppo crudele.
