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Brescia
di REDAZIONE 10 mar 2020 07:49

Covid 19: il paziente uno sta meglio!

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Nelle ore in cui il premier Giuseppe Conte annunciata l'estensione a tutto il Paese delle drastiche misure della zona rossa, un primo, timidissimo segnale di speranza. Al San Matteo di Pavia il 38enne di Codogno, primo caso accertato di coronavirus in Italia è uscito dalla terapia intensiva. Da oggi al Paolo VI i primi pazienti ormai guariti dimessi dal Civile e dalla Poliambulanza

Difficile francamente difficile, in uno quadro a tinte sempre più fosche trovare anche il più timido dei segnali di speranza. Eppure qualcosa c'è, e anche se minimale è di grandisima speranza. 

Nelle ore in cui il premier Giuseppe Conte, ieri sera, annunciava l'estensione a tutto il Paese delle drastiche misure della zona rossa, un primo, timidissimo segnale di speranza. Al San Matteo di Pavia il 38enne di Codogno, primo caso accertato di coronavirus in Italia è uscito dalla terapia intensiva. Da oggi al Paolo VI i primi pazienti ormai guariti dimessi dal Civile e dalla Poliambulanza.

Certo, davanti al crescere costante del  numero dei contagiati e, purtroppo, anche dei decessi, forse si tratta di poca cosa, ma in situazioni come quella che stiamo vivendo anche la fiammella più debole e tremolante può essere di grande conforto. Per alimentarla, per darle sempre più forza, però, è necessario che tutti, a questo punto dalle vette delle Alpi al mare della Sicilia, si attengano scupolosamente alle indicazioni comportamentali contenute nel decreto che Giuseppe Conte ha firmato l'8 marzo scorso per la Lombardia e altre 11 province, prima, e che da ieri sera è esteso a tutto il Paese.

Anche se non senza fatica sta emergendo il senso di responsabilità richiesto dalle circostanze. È di ieri la notizia che moltissimi locali, tra bar e ristoranti di Brescia, a cui il decreto concedeva comunque l'apertura dalle 6 alle 18, hanno deciso di abbassare sino al 3 aprile le saracinesche, contribuendo così a ridurre l'avanzata del virus. Notizie analoghe stanno arrivando anche da tanti Comuni della provincia, dove sono sempre di più gli operatori del settore che, pru consci dell'impatto economico che la scelta potrà comportare, antepongono l'interesse comune a quello privato.

Sono sempre di più anche i Comuni del Bresciano, quasi tutti ormai, che per far fronte ai limiti agli spostamenti imposti delle norme straordinarie in vigore da qualche ora, hanno attivato,. coinvolgendo con le opportune cautele igienico-sanitarie, volontari e operatori del commercio, servizi per la consegna a domicilio di alimentari e farmaci agli anziani e a chi, per ragioni precauzionali, deve restare chiuso in casa.

Come hgià annunciato. dovrebbero iniziare ad arrivare nella giornata odierna al Centro Paolo VI di Brescia i primi pazienti che al Civile e in Poliambulanza hanno superato la prova del Covid 19. Si tratta di persone che hanno ancora bisogno di un periodo di isolamento ma che non possono averlo fra le mura domestiche. Saranno ospitati in via Gezio Calini per 14 giorni, debitamente seguiti dal punto di vista igienico-sanitario, in attesa del tampone che certifichi definitivamente la loro guarigione.

REDAZIONE 10 mar 2020 07:49