La Lombardia per l'Europa delle Regioni
Ricordato ieri a Milano il mezzo secolo della nascita della Regione. Le prospettive di futuro indicate dal primo presidente Pietro Bassetti
“È passato mezzo secolo, un periodo sufficientemente lungo per poter parlare di storia. Sarebbe un’esercitazione scontata e paradossalmente irrilevante elencare i primati della Lombardia e della sua Regione, che è stata il propulsore dello sviluppo economico, sociale e civile della propria comunità, che ha saputo interpretare bisogni e accompagnare l’impetuosa vitalità di una società capace di tagliare traguardi in ogni campo. Ma Regione Lombardia non sarebbe la prima regione d'Italia se non avesse potuto disporre di elementi costitutivi di prim'ordine. In primo luogo gli stessi cittadini lombardi, che vantano non da oggi un ethos che mette al centro laboriosità, saper fare, spirito di intrapresa, pragmatismo e solidarietà. I lombardi sono aperti al mondo, magari asciutti nelle parole, ma accoglienti nei fatti. Una società che in questi cinquant’anni ha trasmesso i suoi modi e i suoi valori a milioni di persone giunte dal resto d’Italia o dal mondo intero. Dunque io credo si debba innanzitutto dire oggi: grazie lombardi! Poi vi sono i territori. Alla straordinaria forza di Milano in mezzo secolo ha fatto da contrappunto l'apporto dei diversi territori, che hanno saputo sviluppare vocazioni originarie, come l'agricoltura, o economie all'avanguardia, che primeggiano nel mondo globale. Le nostre provincie, così diverse ma tutte lombarde per inclinazione etica, rappresentano un esempio straordinario di intelligenze e talenti. Con Brescia e Bergamo, ricordiamolo, appena confermate capitali italiane per la cultura 2023. Grazie dunque ai territori, alle Province e soprattutto ai 1500 Comuni e Sindaci che li rappresentano!”.
Lo ha sottolineato il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Alessandro Fermi, introducendo ieri in Aula consiliare le celebrazioni per il 50° anniversario della nascita di Regione Lombardia che hanno visto anche la partecipazione del primo Presidente Piero Bassetti.
All’inizio della cerimonia il Presidente Fermi ha invitato tutti i presenti a osservare un minuto di raccoglimento in onore delle vittime lombarde del Covid-19, con il trombettiere della Fanfara del Comando del III° Reggimento Lombardia dell’Arma dei Carabinieri che ha suonato il silenzio.
Preceduto dalla proiezione di un video del 1970 con la sua proclamazione a primo Presidente di Regione Lombardia, nel suo intervento in Aula Piero Bassetti ha ricordato come “il regionalismo è figlio di una cultura politica repubblicana, della sussidiarietà e del decentramento dei poteri come quella della nostra Costituzione. In questi 50 anni passi avanti ne sono stati fatti, le performance della Regione Lombardia lo dimostrano. Ma non si può negare che le tracce del vecchio stato nazionale monarchico sono ancora lì, con tutto il loro carico di farraggine e di sottopotere. La vicenda Covid ce lo ha ricordato, ma non cadiamo nell'errore di utilizzare la vicenda Covid per fini tattici. Cerchiamo invece – ha aggiunto Bassetti- di imparare la lezione per i suoi riflessi a medio e lungo termine. Covid non ci ha incontrato in una Caporetto ma sulla linea del Piave: le difese hanno scricchiolato ma nel complesso hanno retto contribuendo a salvare tutto il Paese. Ora però la battaglia per trasferire i poteri decisionali più vicino alla gente passa necessariamente per l'Europa”. Quella rjchiamata dal primo presidente della Regione, però, non è l'Europa degli Stati nazionali, ma quella delle regioni come era stata pensata dai fondatori, delineata a Maastricht e poi purtroppo in gran parte ignorata.” Un'Europa di cui –ha concluso Bassetti- la Lombardia continui ad essere inevitabile protagonista non solo per il suo peso economico ma anche per la sua naturale vocazione di cerniera con il Mediterraneo”.
Previste dalla Costituzione già nel 1948, le Regioni a statuto ordinario videro la luce nel 1970 con il voto del 7-8 giugno. Era una stagione di grande partecipazione e anche in Lombardia la percentuale dei votanti fu enorme, attestandosi oltre il 95%. Eletti gli 80 consiglieri regionali, la prima seduta consiliare si svolse il 6 luglio 1970 presso la sede provvisoria di Palazzo Isimbardi (nell’Aula consiliare della Provincia). L’Assemblea elesse Gino Colombo alla Presidenza del Consiglio e successivamente Piero Bassetti alla Presidenza della Regione.
Sono questi i tratti essenziali dell’inizio di una storia che in 50 anni ha attraversato, accompagnandole, le vicende di un popolo e di un territorio protagonisti di successi in campo economico e spesso anticipatori di cambiamenti sociali e politici poi verificatisi a livello nazionale.