lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
Milano
di MASSIMO VENTURELLI 18 gen 2018 08:05

Lombardia: i numeri della X Legislatura

Si sono conclusi ieri i lavori del Consiglio regionale e per il parlamento lombardo è stata occasione per fare un bilancio di cinque anni di lavoro. L'assemblea tornerà a riunirsi dopo il voto del 4 marzo

Si è chiusa ufficialmente ieri la X legislatura regionale e anche per il Consiglio regionale presieduto da Raffaele Cattaneo è tempo di bilanci. 190 sono state le sedute dell’assemblea, che in cinque anni ha anche approvato 182 nuove leggi. Agli atti ci sono anche l’approvazione di 4 proposte di legge al Parlamento, 59 atti amministrativi, 97 risoluzioni, 36 proposte di referendum dei Comuni per procedimenti di fusione o modifiche territoriali e il varo di 54 atti organizzativi interni.

L’Aula ha inoltre approvato 486 mozioni, 703 ordini del giorno e provveduto ad effettuare 93 nomine. In totale, nel corso della X Legislatura, sono stati adottati 1753 provvedimenti. Rispetto alla VIII Legislatura (la IX si è interrotta prima della scadenza naturale), le sedute d’Aula sono aumentate di oltre il 23%. Aumentate anche le leggi approvate: 192 rispetto alle 163 dell’VIII Legislatura.

L’attività legislativa è stata supportata dall’intenso lavoro svolto dalle 12 Commissioni consiliari (8 permanenti e 4 Speciali, cui va aggiunta anche quella d’inchiesta su Aler): 1509 sedute, 1367 audizioni con 4715 soggetti intervenuti, 1058 provvedimenti adottati. Le audizioni, momento cruciale di confronto e ascolto con l’esterno, hanno registrato in media la presenza di 85 soggetti (singoli cittadini, comitati, lavoratori, parti sociali, imprese, rappresentanti di categoria, associazioni, enti), un incremento notevole rispetto alla media di 26 soggetti dell’VIII Legislatura. I soggetti ricevuti in audizione sono triplicati passando da 1589 a 4706.

Nella X legislatura regionale, a fronte della approvazione di 192 nuove leggi, ne sono state abrogate 223, segno di attenzione all'ordinata manutenzione del corpus normativo. A fine legislatura le leggi vigenti sono 410, a fronte delle 445 al termine della IX. Il numero di leggi più basso in assoluto nel panorama delle Regioni italiane. In questi anni è proseguito il lavoro di semplificazione e di delegificazione, che si conferma in linea con il tasso di abrogazione medio del 79% (2350 leggi approvate, 1939 abrogate dalla nascita dell’istituzione regionale nel 1970).

Nel corso della legislatura il Pirellone è stato elemento fondamentale della politica di dialogo costante della istituzione con i cittadini (lombardi e non solo): un Palazzo Aperto, come spazio dove la politica si traduce in socialità, cultura, formazione, vetrina per best practices, promozione di talenti.

Complessivamente il quinquennio ha registrato presenze esterne per oltre 1 milione di cittadini. Fortissimo è stato il connubio con le scuole: più di 25mila gli studenti (in rappresentanza di 576 istituti lombardi) che hanno fatto “lezione” a Palazzo Pirelli per conoscere meglio ruolo e funzioni del parlamento lombardo, 1612 i giovani che hanno aderito all’iniziativa “Consiglieri per un giorno”, 20 le orchestre giovanili che hanno avuto a disposizione il prestigioso auditorium Gaber per “Ragazzi che concerto!”, iniziativa dedicata alla promozione di giovani talenti musicali lombardi. A Palazzo Pirelli i ragazzi delle scuole superiori hanno potuto svolgere le attività dell’alternanza scuola-lavoro.  Polo culturale e di confronto, il Pirellone ha ospitato più di 100 tra eventi e mostre, a partire dalle dovute celebrazioni per i 60 anni della posa della prima pietra del Grattacielo.

Sempre più utilizzati, a fronte di risposte concrete, nei cinque anni di durata della legislatura sono stati gli organi di garanzia della Regione. A Palazzo Pirelli hanno sede il Corecom (Comitato regionale per le comunicazioni), il Garante regionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e il Difensore regionale.

Il Corecom Lombardia ha attivato uno sportello per la tutela della web reputation: tra il 2014 e il 2017 sono state raccolte segnalazioni e richieste di vario genere: dalle denunce di furto di identità e dati personali (46%) a richieste di cancellazione di contenuti offensivi (25%), o di rimozione di contenuti (foto o video) a sfondo sessuale (29% dei casi). Solo nel 2016 sono 71mila i giovani lombardi tra i 15 e i 24 anni che hanno avuto almeno una volta esperienze dirette di bullismo in Rete. Tra il 2014 e il 2017 sono stati oltre 24mila gli studenti incontrati per illustrare le attività dello Sportello Web Reputation e lo scorso autunno sono stati 115 i corsi di formazione rivolti alle scuole. Sul fronte delle conciliazioni per le controversie con le società di telecomunicazioni, il Corecom ha consentito a cittadini e professionisti di recuperare 2.090.139 euro nel 2017 (per un totale di Legislatura di 5,4 milioni di euro) con una media di 702 euro per ogni vertenza.

Il Garante regionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza ha coordinato il reclutamento (decretato per legge) dei tutori per i minori stranieri non accompagnati. 500 sono state le candidature volontarie, più di 270 i candidati già passati dal primo colloquio con il Garante. Le segnalazioni per presunti abusi già prese in carico o in fase istruttoria sono state oltre 140.

Il Difensore regionale tutela il cittadino nei confronti della pubblica amministrazione. Ha una funzione “calmieratrice” dei contenziosi fra cittadino e PA, abbassando il numero delle cause civili. Nell’ultimo triennio ha concluso il 100% delle pratiche assegnate, pari a 2992 casi. Nel dicembre 2017 ha sottoscritto protocolli di intesa con AnciLombardia, Federcasa, Upel, Conord e Aler Milano, finalizzati a potenziare sul territorio la rete di difesa civica. Esercita anche le funzioni di Garante dei Detenuti e dei contribuenti.

Nel corso della legislatura, infine, anche le spese del parlamento regionale sono state ridotte per 8,5 milioni. Nel 2017 hanno fatto registrare un ulteriore calo di 500mila euro rispetto all’anno precedente e per la prima volta il bilancio di previsione del Consiglio è sceso sotto i 60 milioni.

Dieci, alle elezioni del 2013, erano stati i bresciani eletti in consiglio regionale: Fabio Angelo Fanetti e Alessandro Sala (Maroni Presidente), Daniela Martinazzoli e Fabio Rolfi (Lega Nord), Alberto Cavalli e Mauro Parolini (Forza Italia), Gian Antonio Girelli e Corrado Tomasi (Pd), Michele Busi (Patto Civico) e Giampietro Maccabiani (M5S).

Con il presidente Maroni hanno collaborato al governo regionale Alberto Cavalli, poi sostituito da Mauro Parolini , Simona Bordonali (Lega Nord) e Viviana Beccalossi (Fratelli d'Italia)

MASSIMO VENTURELLI 18 gen 2018 08:05