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Milano
10 gen 2020 08:42

Treni: nuovo affidamento a Trenord?

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La Regione Lombardia, con una delibera approvata nei giorni scorsi dalla giunta,ha avviato il percorso per definire il nuovo contratto per il servizio ferroviario 2021-2023 che dovrebbe essere nuovamente affidato al gestore attuale. Una scelta per "mancanza di alternative" che allarma i pendolari

La Regione Lombardia, con una delibera approvata nei giorni scorsi dalla giunta su proposta dell'assessore alle Infrastrutture, trasporti e mobilità sostenibile, Claudia Maria Terzi, ha avviato il percorso per definire il nuovo contratto per il servizio ferroviario che dovrebbe essere nuovamente affidato a Trenord. La notizia, che ha diviso il mondo della politica regionale, non è stata accolta con entusiasmo neppure da chi, ogni giorno, viaggia sui treni in Lombardia. Troppi di disagi e i disservizi che quotidianamente si verificano perché l’idea del rinnovo del contratto tra Regione e Trenord potesse passare sotto silenzio. I malumori dentro e fuori il palazzo non sono sfuggiti nemmeno all’assessore Terzi. "Bisogna essere chiari - ha dichiarato- ed evitare inutili demagogie. La gara per l'affidamento del servizio ferroviario non è né una panacea né un dogma e non è a priori una garanzia di maggiore qualità. Di fatto nessuna Regione ha svolto gare realmente contendibili. Non esistono in Italia soggetti sufficientemente strutturati in grado di subentrare a Trenord nella gestione di un servizio complesso come quello lombardo, nemmeno nell'ipotetico caso di una suddivisione in lotti. Ricordo che nemmeno Trenitalia potrebbe partecipare in quanto strettamente legata a Trenord di cui possiede il 50%. Le gare pro forma non servono a nessuno. Non è nemmeno certo che vi siano imprese ferroviarie estere concretamente interessate”.
Il contratto in essere scade alla fine del 2020 e la Regione punta a un affidamento diretto per il periodo 2021-2030 a condizioni migliori delle attuali, prendendo anche spunto dalle prassi che hanno adottato altre regioni in procedimenti analoghi. “Avremo un anno intero per definire nei minimi dettagli ogni aspetto del nuovo contratto – ha puntualizzato l’assessore Terzi - costruendo una cornice in grado di tutelare il più possibile i viaggiatori".

Trenord, però, è chiamata a fare un salto di qualità, continuando a percorrere quella strada che la società, secondo Claudia Maria Terzi, avrebbe già imboccato nel 2019, segnato da un miglioramento rispetto all'anno precedente. “Vogliamo che la Lombardia possa avere un servizio all'altezza - è stato un altro auspicio dell’Assessore regionale - e lavoriamo per questo. La Regione investe molto, a cominciare dallo stanziamento di 1,6 miliardi di euro per i 176 treni nuovi che, a partire da gennaio, inizieranno a svecchiare la flotta di derivazione statale”.

L’assessore, che evidentemente ha ben presente le difficoltà che ogni giorno incontra chi sale su un treno regionale in Lombardia, ha puntualizzato che sui problemi denunciati hanno inciso le inefficienze di Rfi: la società di Fs che gestisce le infrastrutture su cui viaggiano i convogli di Trenord. “L’infrastruttura statale in Lombardia – sono state le parole dell’assessore Terzi - è inadeguata e necessita di un deciso potenziamento”.

Di “pessimo regalo” ai pendolari lombardi ha parlato invece il consigliere regionale Pd Raffaele Straniero, che, insieme agli altri componenti del suo gruppo consiliare, ha depositato un’interrogazione con cui viene chiesto al presidente Fontana e alla stessa assessore Terzi “le ragioni che hanno portato a questa decisione che oggettivamente disattende una risoluzione del consiglio”

Anche i comitati e i rappresentanti dei viaggiatori lombardi non hanno preso bene le delibera adottata dalla giunta. “Il servizio ferroviario sarà affidato da Regione Lombardia a Trenord per dieci anni: era veramente l’unica possibilità?» è la domanda posta in una lunga nota relativa all’affidamento del servizio dal 2021 al 2030 sottoscritta da una ventina di comitati. “Affidare per altri dieci anni a chi non sembra in grado di gestire oggi neanche l’esistente servizio a livelli di decenza, peraltro con un aumento della spesa pubblica, senza pretendere immediati e sensibili miglioramenti è, quantomeno, assai discutibile. Regione Lombardia deve quindi dimostrare ai cittadini che tale scelta è stata ponderata a 360 gradi e che sia risultata davvero quella con meno controindicazioni”. Nella nota si chiede anche che Regione Lombardia dimostri “l’assenza di alternative praticabili”, di garantire “totale trasparenza nella contrattazione con Trenord, non solo di fronte ai Comitati, ma di fronte a tutti i contribuenti», di assicurare il ripristino del servizio ferroviaria per tutte le corse ancora oggi – da più di un anno – svolte con autobus sulle linee Seregno-Carnate, Rovato-Bornato, in Valtellina. E infine “il mantenimento integrale di tutte le promesse di potenziamento e miglioramento che abbiamo letto, testimone l’Unione europea”.
La nota dei Comitati dedica anche un passaggio alla governance di Trenord che “dovrà essere ridiscussa in coerenza con il nuovo Contratto e con la disponibilità dei nuovi rotabili di proprietà regionale (che al termine di tutte le consegne saranno 307, la quasi totalità della flotta Trenord). Dovrà essere chiarito definitivamente il ruolo operativo dei due soci alla pari, oppure le quote dovranno essere ridistribuite francamente, in base all’effettivo impegno profuso per gestire e migliorare il Nostro servizio e il Nostro patrimonio pubblico, senza tuttavia trascurare la possibilità di assegnare ad altre Imprese di trasporto i rotabili acquistati da Regione Lombardia attraverso Ferrovienord, a seguito della sottoscrizione di un nuovo Contratto di Servizio con una di esse”.

10 gen 2020 08:42