lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
Roma
18 gen 2016 00:00

Da Brescia in pullman per il Family Day

Sì alla famiglia e no al disegno di legge Cirinnà. Massimo Gandolfini, presidente del Comitato promotore: "No alla 'stepchild adoption', no al cosiddetto 'affido rafforzato', no all’affido breve di due anni che poi viene trasformato in adozione, perché tutti questi punti significano negare di fatto il diritto del bambino ad avere un papà e una mamma e a crescere in una famiglia che possa essere per lui il massimo possibile per la sua educazione"

Anche da Brescia partono i pullman per partecipare, sabato 30 gennaio, al Family Day, la mobilitazione nazionale a Roma contro le unioni civili e l’utero in affitto. Il ritrovo è alle 10 al Circo Massimo e poi si prosegue in corteo fino a Piazza San Giovanni. “Lo spirito è duplice. Uno spirito di grande responsabilità, perché siamo convinti – spiega a Radio Vaticana Massimo Gandolfini – che sia un passo molto importante per cercare di fermare una legge che noi consideriamo inaccettabile. Dall’altra parte, anche un sentimento di passione perché vorremmo mostrare a tutto il Paese che si tratta di un popolo di persone civili, che non abbiamo intenzione di dichiarare guerra a nessuno ma che semplicemente vogliamo mostrare la bellezza della famiglia che viviamo, famiglia che naturalmente ha anche tutti i suoi problemi, le sue problematiche; ma l’istituto familiare è un istituto che va assolutamente salvaguardato”.

Per Gandolfini è chiaro il no contro il disegno di legge Cirinnà, "non contro le persone ma contro quel progetto di legge che vorrebbe di fatto omologare l’unione civile alla famiglia, noi siamo assolutamente determinati a non fare neanche mezzo passo indietro".

I “no” categorici, sui quali "non c’è nessuno spazio di mediazione, sono: no alla 'stepchild adoption', no al cosiddetto 'affido rafforzato', no all’affido breve di due anni che poi viene trasformato in adozione, perché tutti questi punti significano negare di fatto il diritto del bambino ad avere un papà e una mamma e a crescere in una famiglia che possa essere per lui il massimo possibile per la sua educazione. Tutti quegli articoli che di fatto non fanno nient’altro che trasferire all’interno dell’unione civile le istanze matrimoniali, ci trovano totalmente in disaccordo. Non vogliamo che ci sia confusione tra l’unione civile e il matrimonio.

La regia è del Comitato difendiamo i nostri figli. Il costo (andata e ritorno) è di 38 euro per gli adulti, 19 euro per i ragazzi (il terzo figlio è gratis). Per partecipare, difendiamoinostrifigli.brescia@gmail.com o contattando il 3270722060.
18 gen 2016 00:00