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Tunisia
19 mar 2015 00:00

I 40 turisti bresciani di "Amerigo Viaggi" stanno bene. Il focus di Gianbattista Merigo

Gianbattista Merigo, titolare di Amerigo Viaggi, che ogni anno accompagna un migliaio di bresciani in Tunisia, racconta qual è la situazione sociale del Paese del Nord Africa

Dott. Merigo, la sua Agenzia è da sempre legata alla Tunisia. In queste ore avete avuto modo di sentire i vostri operatori sul posto?

Abbiamo sentito sia Alpitour che i nostri corrispondenti. I nostri clienti trascorrono normalmente le vacanze con Alpitour che ha dato assistenza a una quarantina di turisti bresciani sparsi per Sousse, Djerba e Hammamet. L'attentato è successo al Museo del Bardo, che è uno dei luoghi più frequentati. I nostri clienti sono, però, lontani nei villaggi: i più vicini sono a 300 km. Per adesso la situazione è sotto controllo e tranquilla.


Qual è la fotografia politico-sociale dello Stato?

La Tunisia è stato il primo Paese dove è scoppiata la Primavera araba con la rivoluzione dei gelsomini. Fino a ieri non era stata toccata da fenomeni di terrorismo. Oggi lì c'è una democrazia che è il risultato di elezioni libere. Secondo me riusciranno a superare anche questa situazione. Abbiamo superato anche l'attacco alle Torri Gemelle, anche se da allora il mondo è cambiato. Il Paese ha voglia di continuare a seguire il cambiamento.

La Tunisia raccoglie un target di turisti molto ampio, dai giovani agli anziani...

Con la nostra Agenzia ogni anno portiamo un migliaio di bresciani. In generale, penso che i bresciani in Tunisia ogni anno siano circa 10mila visto che si arriva con un'ora e mezzo di volo e i costi di questo meraviglioso Paese sono bassi. In questo periodo, i nostri clienti sono persone che "svernano" in Tunisia: partono a gennaio e rientrano a fine marzo. A Sousse, ad esempio, sono quasi tutti anziani che d'inverno spengono il riscaldamento e chiudono la loro casa. Ci hanno risposto che sono un po' in apprensione, ma preferiscono restare là.
19 mar 2015 00:00