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Città del Vaticano
di M. CHIARA BIAGIONI 26 mag 2025 07:19

Il riarmo non colpisca i più deboli della società

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Il tema è tra quelli emersi nell’udienza del Papa con i vescovi della Comece.

"Il Papa ha interagito con una certa immediatezza, mostrando grande preoccupazione per il fatto che il riarmo possa avere ricadute in termini di riduzione degli impegni sociali per le fasce più deboli della società e di spostamento dei capitali verso le armi". Il tema del riarmo in Europa è stato uno dei numerosi temi emersi oggi nell'udienza che papa Leone ha avuto con la presidenza della Commissione delle conferenze episcopali dell'Unione europea.

A raccontarlo ai giornalisti è stato mons. Mariano Crociata, presidente della Comece, che ha parlato di un incontro "cordiale e sereno". Il fatto poi che il Papa abbia concesso ai vescovi Ue una delle sue prime udienze è "segno di una grande considerazione" e "attenzione" per l'Unione europea. I vescovi hanno passato in rassegna tutte le grandi questioni all'ordine del giorno e il Papa "ha ascoltato". Al centro delle preoccupazioni la guerra con il conflitto e l'attacco russo in Ucraina e la ricerca di una pace "giusta e duratura".

"Non siamo entrati nei dettagli sulla possibile mediazione della Santa Sede", ha affermato il vescovo francese Antoine Hérouard, vicepresidente della Comece. "Ci siamo però fermati a sottolineare l'importanza di lavorare per una pace giusta, trovando il giusto equilibrio tra Pace e Giustizia". C'è poi – aggiunge il vescovo francese – il tema delle conseguenze economiche e sociali di questa situazione. Se i Paesi europei dovessero dare più fondi per rinforzare l'armamento, questo non si dovrebbe fare in contrasto con l'aiuto alle persone più deboli, sia all'interno dell'Unione sia a livello internazionale in relazione all'aiuto dei Paesi più poveri".

A nome dei Paesi che si trovano ad Est dell'Unione europea, mons. Rimantas Norvila, lituano, ha espresso una preoccupazione. "Sentiamo fortemente l'eco della guerra ucraina". "Guardando al futuro non si vedono ancora soluzioni. L'Unione europea nasce come progetto di pace dopo la Seconda guerra mondiale. E fermare oggi questa guerra è un obiettivo grande e primario di tutta l'Unione".

Rispondendo poi alle dichiarazioni del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, che ha giudicato "irrealistico" un incontro tra delegazioni russa e ucraina in Vaticano, il vescovo lituano ha detto: "Direi che ciascuna iniziativa quando ogni giorno muoiono soldati e muoiono civili, e anche i soldati sono delle due parti, allora ciascuno sforzo, ciascun aiuto per il dialogo è importante. Dialogo, speranza di avere la pace e speranza di fermare la morte di tantissimi innocenti, questo è lo scopo di tutti noi, Europa e del mondo".

Con il Papa i vescovi hanno parlato anche della presenza in Europa di forze populiste che vanno in direzione contraria alla linea dell'Ue ed anche del tema della migrazione con il calo demografico che si registra in Europa e il bisogno che il continente ha e avrà dei migranti. Si è parlato anche della grande preoccupazione con la quale gli episcopati europei stanno seguendo il fenomeno della cancellazione dei battezzati dai registri delle chiese che rimanda alla più ampia questione della normativa europea sulla protezione dei dati personali. A questo riguardo, i vescovi chiedono normative che rispettino la libertà religiosa e il diritto e dovere dei genitori di crescere e educare i figli. Il Papa – hanno ripetuto più volte i vescovi Ue – ha ascoltato mostrando non tanto l'attitudine a dare "risposte" ma un atteggiamento "accogliente, disponibile, pronto all'ascolto".

Foto Siciliani-Gennari/SIR


M. CHIARA BIAGIONI 26 mag 2025 07:19

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