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Brescia
di M. VENTURELLI 14 gen 2016 00:00

Mario Sberna: "No senza appello"

L'intervista all'onorevole Mario Sberna, Democrazia Solidale

l decreto è totalmente da stralciare perché non ha alcuna giustificazione. Si tratta di un testo che di fatto equipara in tutto e per tutto le unioni civili tra persone dello stesso sesso al matrimonio”. Non usa particolari giri di parole Mario Sberna, deputato di Democrazia e solidarietà per dire il suo no forte al ddl Cirinnà. Sono molteplici le ragioni che giustificano questa chiusura totale. Su tutte quella che il disegno di legge messo a punto dall’esponente del Pd di fatto giustifica quella “cosa scandalosa che è il ricorso alla prassi dell’utero in affitto che dovrebbe essere dichiarato un reato internazionale”. Per Sberna i promotori di questa proposta dovrebbero avere il coraggio di dichiarare un uso strumentale di temi quali il rispetto e la tutela di alcuni diritti umani per mascherare interessi e spinte economiche. “I suoi promotori chiedono la reversibilità della pensione, dimenticando – afferma – che l’Italia è il Paese in cui le donne vanno in pensione più tardi rispetto al resto dell’Unione e con gli assegni più bassi”. Il parlamentare non capisce perché in un Paese con le più deboli politiche familiari nei confronti dei bambini e con il maggior numero di minori in condizioni di povertà di tutta l’Europa (sei milioni) si debba mettere mano a una legge che interessa 7000 copie omosessuali, impegnandovi importanti investimenti economici. “Per normare alcuni aspetti previsti dal ddl Cirinnà – afferma – basterebbero semplici aggiustamenti del codice civile”. Di qui il suo no deciso a un provvedimento che non ha logica e la promessa di un impegno per un referendum abrogativo se il ddl diventasse legge dello Stato.
M. VENTURELLI 14 gen 2016 00:00