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Città del Vaticano
di M. MICHELA NICOLAIS 11 giu 2025 12:26

Portare davanti a Gesù le nostre malattie

“Vi invito a mettere davanti al Cuore di Cristo le vostre parti più doloranti o fragili, quei luoghi della vostra vita dove vi sentite fermi e bloccati”. Leone XIV ha cominciato con questa richiesta la catechesi dell’udienza generale, dedicata ad un “aspetto essenziale della vita di Gesù”: le guarigioni.  “Chiediamo al Signore con fiducia di ascoltare il nostro grido e di guarirci!”, l’appello del Papa, che nella catechesi dell’udienza di oggi in piazza San Pietro si è soffermato sulla figura del cieco Bartimeo, la cui storia ci dimostra che

“non bisogna mai abbandonare la speranza, anche quando ci sentiamo perduti”.

Gesù incontra Bartimeo, “un uomo cieco e mendicante”, a Gerico, città che sta sotto il livello del mare. “Gesù, con la sua morte, è andato a riprendere quell’Adamo che è caduto in basso e che rappresenta ognuno di noi”, ha spiegato Leone XIV: “Bartimeo non riesce a vivere ciò che è chiamato a essere. A differenza del grande movimento di gente che cammina dietro a Gesù, Bartimeo è fermo”. “Cosa possiamo fare quando ci troviamo in una situazione che sembra senza via d’uscita?”, si è chiesto il Pontefice, secondo il quale Bartimeo “ci insegna a fare appello alle risorse che ci portiamo dentro e che fanno parte di noi. Lui è un mendicante, sa chiedere, anzi, può gridare! Se desideri veramente qualcosa, fai di tutto per poterlo raggiungere, anche quando gli altri ti rimproverano, ti umiliano e ti dicono di lasciar perdere. Se lo desideri davvero, continua a gridare!”. “Il grido di Bartimeo, riportato dal Vangelo di Marco – ‘Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!’ –, è diventato una preghiera assai nota nella tradizione orientale, che anche noi possiamo utilizzare”, la proposta del Papa: “Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore”.

“Molte volte, quello che ci blocca sono proprio le nostre apparenti sicurezze, quello che ci siamo messi addosso per difenderci e che invece ci sta impedendo di camminare”,

l’analisi di Papa Leone: “Per andare da Gesù e lasciarsi guarire, Bartimeo deve esporsi a Lui in tutta la sua vulnerabilità”, ha spiegato: “Questo è il passaggio fondamentale per ogni cammino di guarigione”. “Bartimeo è cieco, ma paradossalmente vede meglio degli altri e riconosce chi è Gesù!”. E Gesù risponde al suo grido riattivando la sua vita: “Lo spinge a rialzarsi, si fida della sua possibilità di camminare”. “Quell’uomo può rimettersi in piedi, può risorgere dalle sue situazioni di morte. Ma per fare questo deve compiere un gesto molto significativo: deve buttare via il suo mantello!”, ha osservato il Santo Padre: “Per un mendicante, il mantello è tutto: è la sicurezza, è la casa, è la difesa che lo protegge. Persino la legge tutelava il mantello del mendicante e imponeva di restituirlo alla sera, qualora fosse stato preso in pegno”.

“Non è scontato che noi vogliamo guarire dalle nostre malattie, a volte preferiamo restare fermi per non assumerci responsabilità”,

la denuncia del Pontefice. Nell’episodio evangelico, Bartimeo “non vuole solo tornare a vedere, vuole ritrovare anche la sua dignità!”. “Per guardare in alto, occorre rialzare la testa”, la ricetta di Leone XIV: “A volte le persone sono bloccate perché la vita le ha umiliate e desiderano solo ritrovare il proprio valore”. “Ciò che salva Bartimeo, e ciascuno di noi, è la fede”, ha garantito il Papa: “Gesù ci guarisce perché possiamo diventare liberi. Egli non invita Bartimeo a seguirlo, ma gli dice di andare, di rimettersi in cammino. Marco però conclude il racconto riferendo che Bartimeo prese a seguire Gesù: ha scelto liberamente di seguire colui che è la Via!”.

“Portiamo con fiducia davanti a Gesù le nostre malattie, e anche quelle dei nostri cari, portiamo il dolore di quanti si sentono persi e senza via d’uscita”,

l’appello finale: “Gridiamo anche per loro, e siamo certi che il Signore ci ascolterà e si fermerà”. Al termine dell’udienza, la preghiera e la vicinanza nei confronti delle vittime della tragedia di Graz, in Austria.

(Foto Vatican Media/SIR)

M. MICHELA NICOLAIS 11 giu 2025 12:26

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