Se Dio lo ha voluto per me, anch’io lo voglio
“Non dobbiamo attaccarci agli applausi perché il loro eco dura poco; non è neanche sano fermarsi solo al ricordo dei giorni di crisi o dei tempi di amara delusione”. È il monito del Papa, nel messaggio in spagnolo, indirizzato ai partecipanti all’incontro di sacerdoti, religiose, religiosi e seminaristi latinoamericani che studiano a Roma. “Poiché viviamo in una società di rumore che confonde, oggi più che mai sono necessari servitori e discepoli che annuncino la supremazia assoluta di Cristo e che abbiano il timbro della Sua voce molto chiaro nelle orecchie e nel cuore”, ha affermato Leone XIV, secondo il quale “questa conoscenza teorica e pratica della legge divina si ottiene soprattutto grazie alla lettura delle Sacre Scritture, meditata nel silenzio della preghiera profonda, all’accoglienza reverente della voce dei pastori legittimi e allo studio attento dei molti tesori di saggezza che ci offre la Chiesa”.
“In mezzo alle gioie e alle difficoltà, il nostro motto deve essere: se Cristo è passato di lì, anche a noi spetta vivere ciò che egli li ha vissuto”, la proposta del Pontefice: “Guardiamo piuttosto al fatto che tutto ciò fa parte della nostra formazione e diciamo: se Dio lo ha voluto per me, anch’io lo voglio. Il legame profondo che ci unisce a Cristo, sia come sacerdoti, consacrati o seminaristi, ha una somiglianza con ciò che si dice agli sposi cristiani il giorno stesso del loro matrimonio: ‘nella salute e nella malattia; nella povertà e nella ricchezza’”.
(Foto Vatican Media/SIR)