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Roma
di M. VENTURELLI 12 mag 2016 00:00

Sì con fiducia della Camera alla regolamentazione delle unioni civili

369 sì, 193 no e 2 astenuti per la trasformazione in legge del ddl Cirinnà. Una legge contro cui si profila già un referendum abrogativo

Il governo ha incassato la fiducia della Camera, posta sul ddl Unioni civili, con 369 sì, 193 no e 2 astenuti. La legge sul riconoscimento delle coppie omosessuali in Italia diventa dunque realtà. Il ddl Cirinnà, che il 25 febbraio scorso era stato approvato dal Senato, con il sì della Camera entrerà in vigore definitivamente nell’ordinamento italiano. L'iter parlamentare non è stato privo di travagli, tanto che in Senato dal maxiemendamento, presentato dal governo e passato con voto di fiducia, è stata stralciata la parte sulla ''stepchild adoption'', l'adozione del figlio del partner, su cui puntava il Pd. Sono stati poi eliminati anche alcuni rimandi al Codice civile sul matrimonio come l'obbligo di fedeltà.

Via anche i riferimenti agli articoli 29-30-31 della Costituzione che potevano creare confusione con l’istituto del matrimonio. Richiamati invece gli articoli 2 e 3 della Carta sulle ''formazioni sociali'' e sull'uguaglianza tra tutti i cittadini. Le principali differenze rispetto al matrimonio: non vi è previsione sull'adozione del figlio del partner; no obbligo di fedeltà; no sanzioni per mancata ottemperanza a obblighi (nel matrimonio c'è addebito nella separazione); minor rigore nella separazione (es. decisione unilaterale) La legge reca il titolo ''Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze''. C'è infatti una parte dedicata alle coppie di fatto, anche etero, che potranno stipulare i contratti di convivenza, in forma scritta, davanti a un notaio. Per la 53ma volta l’esecutivo guidato da Renzi è ricorso al voto di fiducia, fortemente contestato nel merito e nella forma dalle opposizioni. Aspre critiche da molte voci della società civile, che invocano dal presidente Mattarella il rinvio alle Camere.

Il nuovo testo prevede due istituti diversi per le coppie omosessuali e quelle eterosessuali. Per le coppie omo è riconosciuto un istituto con diritti e doveri ben definiti, tra cui la reversibilità della pensione ma non le adozioni. Parte del Pd non ha escluso nelle prossime settimane o mesi di tornare su questo punto, motivo trainante per un referendum abrogativo, anche se Renzi commentando il voto della Camera ha ammesso la mancanza in Parlamento delle condizioni necessarie ad affrontare questo tema. Per le coppie etero si prevedono invece le convivenza con obblighi reciproci. Respinta la richiesta leghista all’obiezione di coscienza per sindaci a celebrare le unioni civili e il leader Salvini invoca ora la disobbedienza dei primi cittadini.

Le forze politiche contrarie al provvedimento hanno già preannunciato l'avvio della raccolta delle firme per arrivare a un referendum abrogativo della legge.

"Credo che quella che è stata approvata ieri - ha affermato l'on. Alfredo Bazoli, pd, ai microfoni di Radio Voce - sia una legge che consente all'Italia di allinearsi in tema di diritti alle più importanti democrazie europee". Per il deputato bresciano, che pure in fase di discussione del provvedimento non aveva mancato di esprimere critiche e perplessità su alcuni passaggi della stessa, la legge approvata rappresenta un buon compromesso.

"Più volte - ha ricordato Bazoli - avevo espresso le mie perplessità rispetto a un testo di legge che, in origine, non era sufficientemente chiara rispetto alla diversità tra il riconoscimento previsto e il matrimonio e, soprattutto sulla previsione della stepchild adoption. Su entrambi i fronti, grazie anche all'impegno di tanti colleghi, siamo arrivati a punti di chiarezza e allo stralcio del delicato tema delle adozioni".

Proprio in tema di adozione per le coppie omosessuali il premier Renzi commentando il sì della Camera ha riconosciuto che si tratta di un tema su cui tornare ma ha anche affermato che oggi, in Parlamento, non esistono le condizioni per affrontarlo. Qualche ora prima, un deputato Pd, intervenendo alla Camera aveva annunciato l'intenzione del partito di mettere mano quanto prima al tema. Posizioni contrastanti che fanno discutere... "Quella espressa dal collega parlamentare - è la risposta di Alfredo Bazoli - è una posizione del tutto personale".

Sempre in tema di battaglie se ne va profilando un'altra guidata da Massimo Gandolfini. Il sì della Camera alla legge sul riconoscimento delle coppie omosessuali sarebbe la "giusta causa" per dire no al referendum costituzionale di ottobre...
"Personalmente - è la risposta dell'on. Bazoli - ho stima per Gandolfini e per la tenacia con cui sostiene le sue idee. Nello specifico, però, non comprendo come sia possibile collegare la battaglia per la difesa della famiglia con il referendum sulla riforma costituzionale di ottobre".
M. VENTURELLI 12 mag 2016 00:00