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Roma
24 nov 2015 00:00

Violenza contro le donne: servono leggi di rieducazione

Le donne del Centro italiano femminile (C.I.F.) chiedono e propongono leggi di rieducazione e presa in carico anche dei soggetti maltrattanti, nonché di programmi di educazione alla non violenza rivolti alle giovani generazioni nelle scuole

Il Centro Italiano Femminile di fronte all'aumento esponenziale della violenza contro le donne s'interroga da tempo su questo grave tema, riscontrando un'unanime sensibilità associativa. I maltrattamenti in famiglia sono il reato in cui si registrano oggi, purtroppo, un numero sempre crescente di vittime, anche, tra i minori. Tutto ciò rileva che la violenza, quella cosiddetta di prossimità, agita da - partners, padri, fratelli, familiari, amici - investe i figli, in modo allarmante e tragico, in maniera diretta e non solo come spettatori, con la c.d. "violenza assistita".

Le donne del C.I.F, impegnate da anni su questo fenomeno, con vari centri antiviolenza dislocati sull'intero territorio nazionale, chiedono con forza a tutti, cittadini ed Istituzioni, di mobilitarsi perché si integri e si armonizzi la legislazione in materia oggi carente di interventi diretti ed efficaci a sconfiggere definitivamente la violenza cosiddetta di genere, diventata vera e propria piaga sociale.

Le donne del C.I.F., quindi, chiedono e propongono leggi di rieducazione e presa in carico anche dei soggetti maltrattanti, nonché di programmi di educazione alla non violenza rivolti alle giovani generazioni nelle scuole, affinchè si riaffermi il rispetto della persona umana in quanto tale, quale urgente ed inderogabile applicazione dei valori e dei principi contenuti, oltre che nelle dichiarazioni di organismi sovranazionali, anche nell'art. 3 della nostra Carta Costituzionale.
24 nov 2015 00:00