lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
Mosca
di REDAZIONE 10 nov 2022 07:53

Via da Kherson: piccoli segnali, ma il mondo spera

Ascolta

Il ministro della difesa ha annunciato ieri il ritiro delle truppe di Mosca dalla città nel sud dell'Ucraina. Kiev teme l'ennesimo inganno, ma la diplomazia guarda con attenzione alla situazione

Piccoli, piccolissimi segnali di speranza per chi è convinto che l’unica soluzione alla guerra che la Russia ha mosso all’Ucraina stia nella via diplomatica che passa necessariamente per  un progressivo allentamento delle operazioni militari. Ieri il ministro della Difesa russo Serghei Shoigu ha, infatti, ordinato alle truppe di Mosca di ritirarsi dalla città di Kherson.

La conferma è arrivata sia dalla Tass, agenzia di stampa russa che da fonti ucraine.

La decisione sarebbe stata presa dopo un rapporto ricevuto dal comandante delle forze russe in Ucraina, generale Surovikin. Quest'ultimo ha detto che dalla regione sono stati evacuati 115 mila civili e ha accusato gli ucraini di avere bombardato scuole, ospedali e gli stessi civili evacuati al di là del fiume Dnepr. Le truppe saranno rischierate proprio sulla riva sinistra del corso d'acqua, per organizzare una nuova linea difensiva. Sulla riva destra del fiume le forze russe rischiavano un isolamento totale e i civili rimasti erano a rischio per le incursioni ucraine, spiega l'agenzia di Mosca Interfax.

La notizia era stata anticipata dal consigliere dell'amministrazione regionale di Kherson in esilio, Sergii Khlan e proprio mentre venivano diffuse le prime voci sull'abbandono della città ucraina, Mosca, tramite la portavoce del ministro degli Esteri Maria Zakharova, aveva dichiarato di essere aperta ai negoziati sulla base della "attuale situazione", ma di non trovare disponibilità al dialogo da Kiev. I vertici ucraini però non sono dello stesso avviso, anche se i

primi a non credere che il parziale ritiro russo possa essere un primo timidissimo passo sulla strada della risoluzione del conflitto sono i vertici ucraini che temono si tratti solo di un’operazione di facciata messa in atto per nascondere altre manovre

Nonostante tutto, però, un piccolissimo pertugio si è aperto e la comunità internazionale deve fare di tutto per allargarlo sempre di più. Non a caso, dunque, si sta provando ad aprire un canale di dialogo con gli Stati Uniti. Ieri il consigliere per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan, ha ribadito che la Casa Bianca tiene aperte le linee di comunicazione con la Russia per scongiurare la possibilità di una catastrofe nucleare. "Lo abbiamo fatto quando è stato necessario chiarire potenziali malintesi e cercare di ridurre i rischi e ridurre la possibilità di catastrofi come il potenziale uso di armi nucleari", ha detto in un evento all'Economic Club di New York, dopo l'esclusiva del Wall Street Journal che aveva rivelato di colloqui tra il funzionario di Washington e i consiglieri per la sicurezza di Vladimir Putin.

Gli Usa e la Russia dovrebbero tornare ad incontrarsi "presto" nell'ambito della commissione bilaterale per il controllo dell'applicazione del trattato New Start per la riduzione degli armamenti nucleari, che scade nel 2026, ha detto Zakharova. Si tratterebbe della prima riunione dopo l'avvio dell'operazione militare di Mosca in Ucraina.

REDAZIONE 10 nov 2022 07:53