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Roma
di MASSIMO VENTURELLI 29 giu 2017 08:16

Italia: verso un blocco degli arrivi?

L'arrivo in pochi giorni di più di 12mila migranti sta mettendo in ginocchio il sistema dell'accoglienza, tanto che il governo avanza l'ipotesi di negare l'approdo ai porti italiani alle navi che effettuano salvataggi davanti alla Libia che che battono una bandiera diversa da quella tricolore. Una scelta drastica, provocatoria, ipotizzata, però, per costringere l'Europa a una maggiore attenzione

Quello in atto in questi giorni sembra essere un esodo senza fine. Poche volte, dall’inizio della crisi umanitaria, si erano visti così tanti soccorsi in pochi giorni. Oltre 12mila sono i migranti salvati da domenica. Tanto che il ministro dell’Interno Marco Minniti, diretto a Washington per impegni istituzionali, ha deciso di rimanere in Italia per gestire di persona l’emergenza degli sbarchi. Dal Canada, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parla di una Ue "inconsapevole e insensibile" di fronte a un Italia "in prima linea a salvare migliaia di vite umane nell’ambito di un fenomeno epocale".

A fronte di una situazione che si fa sempre più pesante, l’Italia potrebbe adottare un blocco parziale degli arrivi di migranti attraverso il Mediterraneo, se l’Unione Europea non assumerà un ruolo più decisivo nella gestione dell’accoglienza. La decisione è stata annunciata dal governo Gentiloni, a fronte dell’escalation di sbarchi sulle coste italiane negli ultimi due giorni.

I 12 mila migranti arrivati nelle ultime 48 ore stanno mettendo a rischio la macchina italiana dell’accoglienza e Roma potrebbe negare l'approdo nei porti italiani alle navi che effettuano salvataggi davanti alla Libia, ma che battono bandiera diversa da quella italiana. Il governo Gentiloni, inoltre, torna a fare pressione sui partner europei per una maggiore partecipazione di Bruxelles all’emergenza che rischia di diventare ingestibile. L'Italia guarda con attesa all’imminente vertice G20, mentre a sostegno dell’Italia arrivano le dichiarazioni del commissario europeo Avramopoulos, secondo il quale Roma ha ragione nel denunciare l’insostenibilità della rotta mediterranea. Intanto per oggi sono attesi almeno altri 3 mila sbarchi.

E mentre il Paese è alle prese con un’ondata di arrivi senza precedenti, a Roma si è concluso il corso di Linee di pastorale migratoria promosso dalla Fondazione Migrantes, a cui ha partecipato anche padre Gabriele Bentoglio, direttore dell’Ufficio per i migranti della diocesi. “Le migrazioni costituiscono un fenomeno strutturale del nostro tempo e continueranno a rappresentare, nella loro evoluzione, una sfida alla Chiesa, alle comunità internazionale e ai singoli Stati” ha affermato lo scalabriniano nel suo intervento al convegno. La pastorale missionaria risulta, dunque, necessaria sia per la comunità dei migranti che per la comunità indigena, anche perché la parrocchia territoriale non sembra essere in grado di offrire uno spazio di espressione umana e spirituale all’immigrato e ai giovani delle seconde e terze generazioni”.

MASSIMO VENTURELLI 29 giu 2017 08:16