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Milano
26 nov 2020 07:58

Verso un Natale meno blindato?

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Il governo al lavoro per adottare in vista delle festività un nuovo Dpcm, mentre la Lombardia, con una situazione in miglioramento, sarebbe per il governatore Fontana e l'assessore al Welfare nelle condizioni di passare sin da subito da zona rossa e zona arancione. Da Brescia il grido di allarme di Confesercenti per l'annunciato stop alle vacanze sulla neve

Spostamenti da Regione a Regione, shopping, messe, cenone, sci. Governo al lavoro per stabilire le regole anti-Covid di Natale e Capodanno. SI è tenuto ieri un vertice a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ministri e capidelegazione della maggioranza per verificare in vista delle festività natalizie e in presenza di un miglioramento generale della situazione sanitaria del Paese, un possibile allentamento delle misure in atto per tenere sotto controllo il corso della pandemia. Tra le ipotesi messe sul tavolo controlli e quarantena per chi andrà all'estero durante le feste e scelte condivise con gli altri Paesi europei per quel che riguarda lo stop alle vacanze sulla neve. mentre si attendono indicazioni europee sullo sci. Nelle stesse ore si è tenuto anche un incontro tra il ministro Azzolina e i sindaci delle città metropolitane per verificare la possibilità di una riapertura delle scuole nel mese di dicembre.

Il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia incontrerà oggi le Regioni, l'Anci e l'Upi in seguito alla richiesta arrivata dai presidenti per un confronto sul prossimo Dpcm. All'incontro parteciperanno in videoconferenza anche il ministro della Salute Roberto Speranza, il Commissario per l'emergenza Domenico Arcuri e il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli.

Dalla Lombardia potrebbe arrivare invece la richiesta di passaggio da zona rossa a zona arancione. "Anche oggi buone notizie: il trend positivo si rafforza" è stato infatti il commento del governatore, Attilio Fontana ai dati di ieri sull’andamento del Covid in regione. "In Lombardia ben 15.749 guariti con 246 persone dimesse dai reparti sub-intensivi. Il rapporto dei positivi su oltre 42mila tamponi è del 12%”. "Lo sforzo dei lombardi sta dando risultati che oggi sono sotto gli occhi di tutti", ha affermato invece l’assessore regionale al Welfare Gallera, dunque "è giusto che si possa iniziare con una riapertura lenta, graduale che però deve essere accompagnata da grande senso di responsabilità, perché non dobbiamo ricadere a breve in una situazione di criticità".

Per Gallera ci sarebbero le condizioni per il passaggio della Lombardia dalla zona rossa ad arancione. Su questo punto, ha ricordato "ci stiamo confrontando con il Governo, non so se partiremo il lunedì o già il sabato". Quanto agli indicatori della Lombardia, Gallera ha poi ribadito che "c'è una riduzione quotidiana costante dei posti letto impegnati per Covid, sia in in pneumologia sia in terapia intensiva. La situazione sta migliorando, mentre l'elemento che stiamo notando è un incremento dei no Covid nei pronto soccorso”.

Sempre in tema di Natale da Brescia arriva il grido di allarme di Confesercentisulla prossima stagione invernale. "Apprendiamo dagli organi di stampa le dichiarazioni del premier Conte in merito alle decisioni che verranno prese nelle prossime ore dal Governo e che avranno pe-santi ripercussioni sulla stagione invernale, in particolare sul periodo natalizio - afferma il direttore Stefano Boni in un comunicato stampa diffuso ieri - Se come annunciato entrerà in vigore nel prossimo Dpcm la chiusura degli impianti sciistici, per il territorio della Valcamonica e della Valtrompia sarà un colpo durissimo, che si andrà ad aggiungere alla già complicata situazione in cui versano tutte le nostre aziende a causa delle re-strizioni anti-Covid e della trasformazione della Lombardia in zona rossa. A preoccupare non è solo la tenuta di quel settore specifico, fatto di impianti, stazioni sciistiche e scuole di sci, ma di tutto l’indotto: alberghi, ristoranti, attività commerciali. In pericolo non c’è banalmente la «settimana bianca», ma imprese e, a cascata, l’occupazione".
In Lombardia ci sono 900 chilometri di piste, 310 impianti, 27 stazioni sciistiche. E ancora 2.700 maestri di sci che operano in oltre 67 scuole divise nelle province di Brescia, Bergamo, Como, Lecco, Sondrio e Varese. "Da sempre come Confesercenti affermiamo la necessità che gli interventi restrittivi avvengano in maniera mirata, tenendo conto della realtà delle cose e considerando tutte le misure che ciascuna attività, attendendosi alle disposizioni e ai protocolli, ha messo in campo per garantire sicurezza a clienti e utenti - continua, concludendo Boni - A maggior ragione ora è fondamentale che chi governa faccia questo sforzo: la nostra provincia e la zona della Valcamonica so-no attualmente sotto controllo dal punto di vista dei contagi, dunque chiediamo che vengano fatte scelte puntuali guardando finalmente ai territori e ai numeri".

26 nov 2020 07:58