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Provaglio
di RICCARDO BARONE 20 nov 2018 09:51

Il blues di Fabio Treves

A Treves va dato atto, e lo ha dimostrato anche nel concerto di Provaglio, di aver contribuito in maniera decisiva a divulgare nel nostro paese questo straordinario genere musicale

L’idea del Festival dei Laghi Lombardi è nata nel 2017 e si è sviluppata sotto la guida del direttore artistico Francesco Pellicini che con l’organizzatore di eventi Oscar Masciadri e altri stretti collaboratori, ha pensato ad un festival aperto a diverse dimensioni artistiche, ispirato dal fatto che “i Laghi Lombardi costituiscono un patrimonio naturale di inestimabile bellezza dove il turismo, lo sport, le escursioni e naturalmente l’arte e la cultura trovano il giusto riconoscimento”. Il Festival dei Laghi Lombardi, giunto quest’anno alla seconda edizione, intende così “riunire i patrimoni artistico-culturali dei principali Laghi Lombardi attraverso la messa in scena di un grande tour teatrale di spettacolo live fatto di musica, poesia, letteratura, comicità dove protagonista sia anzitutto il lago e la sua arte.” Artisti quindi di discipline diverse ma legati tutti all’identità lombarda di lago.

Tra gli artisti prescelti per la seconda edizione alcuni nomi molto noti, come Ornella Vanoni, Franco Branciaroli, Lopez & Solenghi, Max Pisu, Renato Pozzetto e Giacomo Poretti, altri meno noti ma senza dubbio di grande qualità. Tra questi è stato invitato il mitico Fabio Treves, che con la sua TBB si è esibito Venerdì 16 Novembre nel bel Cinema Teatro Lux di Provaglio d’Iseo, a ridosso quindi del Lago d’Iseo, che sta vivendo una stagione di rilancio dopo aver ospitato lo scorso anno la fantasmagorica installazione di Christo e Jeanne-Claude “The Floating piers”. Un ritorno nei luoghi dove, ha ricordato Fabio Treves, si era esibito molti anni prima, esattamente a Lovere, quando in Italia il blues non era propriamente una musica che si masticava tutti i giorni.

A Treves va dato atto, e lo ha dimostrato anche nel concerto di Provaglio, di aver contribuito in maniera decisiva a divulgare nel nostro paese questo straordinario genere musicale. Accompagnato da una band che nulla ha da invidiare ad acclamate band americane, con il chitarrista Ale “kid” Gariazzo, il batterista Massimo Serra e il bassista Gabriele Dellepiane, Fabio Treves, con la sua magistrale armonica ha saputo guidare con maestria, simpatia e grande qualità una serata che ha raccolto un pubblico discretamente numeroso. Un concerto che ha visitato tutti gli anfratti del blues, regalando sferzate elettriche come momenti più intimi e acustici, ha visto Ale Gariazzo suonare un’ampia gamma di strumenti, tra chitarre, dobro, ukelele e Massimo Serra esprimere il suo enorme potenziale ritmico, sia alla batteria sia alle pentole sia ai cucchiai, suonati con grande padronanza e abile coreografia. Il Puma ha cantato, raccontato, citato diversi maestri in un unico splendido medley (dai Beatles di “Norwegian wood” ai Rolling Stones di “(I can’t get no) Satisfaction” al Santana di “Corazon espinado”). Un concerto di alto livello, intenso, vario, con le diverse sfumatura del blues a colorare il suono molto affiatato della Treves Blues band, capace di fare gioco di squadra ma anche di evidenziare le splendide qualità dei singoli, alla maniera del Milan di Sacchi, per citare una delle grandi passioni di Treves. Il concerto è terminato come una grande festa popolare, con i musicisti in versione autenticamente “unplugged” a suonare tra il pubblico in sala, tra abbracci e balli dei presenti. Alla fine Fabio Treves, felice e per nulla affaticato si è fermato volentieri e a lungo a firmare autografi, a fare foto e a dialogare col pubblico. Senza alcun dubbio una grande serata di blues, aperta dal duo bresciano dei Crowsroads (Matteo e Andrea Corvaglia), giovanissimi interpreti di questo genere senza tempo, che hanno presentato alcuni brani, in vista della pubblicazione il prossimo anno del loro nuovo album.

RICCARDO BARONE 20 nov 2018 09:51