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Brescia
di REDAZIONE 28 feb 2017 09:36

Luca Bonaffini e la sua musica leggera

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Arriva a Brescia il primo show concept dedicato alla storia della musica leggera italiana firmato dal cantautore Luca Bonaffini in scena il 2 Marzo al Teatro Sereno

Arriva a Brescia il primo show concept dedicato alla storia della musica leggera italiana firmato dal cantautore Luca Bonaffini in scena il 2 Marzo - Teatro Sereno, Brescia. “Lo spettacolo è un’estensione di quelli che negli anni 60’ e 70’ sono stati gli album concept” - spiega Bonaffini - “erano legati alla discografia del vinile, erano album di popular music, rock, musica d’autore, progressive ed in questi vinili era presente un unico filo conduttore che verrà utilizzato anche da cantautori italiani come Edoardo Bennato”.Una musica che parte dal dopoguerra fino ad arrivare agli anni novanta dove la canzone ha avuto un ruolo fondamentale che non è semplicemente quello di mettere assieme testo, musica ed interpreti, ma ma anche di interpretare il proprio tempo. “Io mi sono formato negli anni del fermento industriale discografico italiano, sono un cantautore che ha iniziato a suonare la chitarra aveva quindici anni.

“La protesta e l’amore”, è il titolo del libro che è uscito tra il 2015 e 2016 che Mario Bonanno, critico musicale, ha voluto dedicarmi sotto forma di intervista in occasione dei trent’anni di attività musicale. Da questo e dopo un anno di concerti di sperimentazione ho pensato di dedicarmi a  questo breve tour in forma di show concept, che spazia dalla storia della musica leggera italiana in generale fino a toccare il significato della canzone in quanto strumento importante per i cantautori e per i gruppi della seconda parte del novecento”. Rivelare i segreti di quelli che sono stati i condizionamenti, le influenze e fonti di ispirazione che hanno segnato quel tempo, la canzone diventa un mezzo di cui serve difendere la dignità. “Oggi c’è molta più ricchezza dal punto di vista dell’informazione, dei dati, delle sperimentazione, non è più solo suggestione e sensibilità come aspetto emotivo che mi spinse a scrivere.

Non è più solo liberare qualcosa che sentivo essere forte dentro di me che era la passione, è anche qualcosa che si è mescolato con la storia, riesco a vivere le mie canzoni cercando di raccontarne il significato, diventa quindi tutto molto più interessante perché non si parla più di una mia canzone ma della canzone e del suo significato. Allo spettacolo vorrei che arrivasse tanta gente con dei punti esclamativi e uscisse con dei punti di domanda. Mi piace molto discutere con le persone che non hanno da chiedermi delle cose ma che hanno dei punti di riferimento, certezze e sono disposti a mettersi in discussione, perché tanti probabilmente arriveranno con un atteggiamento nostalgico, credendo di celebrare la memoria, il passato del cantautorato, si ritroveranno invece davanti ad uno show completamente diverso”. Una musica liquida, dinamica che continua a dare punti di riferimento.

REDAZIONE 28 feb 2017 09:36