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Palazzolo sull'Oglio
di MASSIMO VENTURELLI 05 feb 2024 09:37

Sei al Festival! Lo dice il giornale

Eugenio Alberti da Palazzolo al Festival di Sanremo del 1975 con la canzone "Decidi tu per me"

Era il 1975 e il Festival di Sanremo si apprestava a vivere l’edizione numero 25 da organizzare nel migliore dei modi. Invece… il Comune e gli organizzatori Ravera e Redaelli arrivarono alla rottura. I due se ne andarono sbattendo la porta, lasciando il festival “in braghe di tela”. Il Comune si trovò, con pochissimo tempo a disposizione, a dover organizzare in proprio l’edizione del 25° che aveva l’onore di inaugurare le trasmissioni a colori della Rai. Vista la situazione, molte case discografiche, temendo il flop, non misero a disposizione i loro “pezzi da novanta”. Quello del 1975 diventò così il Festival dei giovani e tra questi ci fu anche il 23enne Eugenio Alberti da Palazzolo sull’Oglio.

Giovanissimo, improvvisamente, vieni catapultato a Sanremo...

Mancava poco più di un mese al Festival e un giorno, arrivando al bar della mia fidanzata (poi diventata sua moglie, ndr), lei mi disse di dare un’occhiata ai giornali che quella mattina riportavano il cast del Festival. Scorrendo con attenzione l’elenco, lessi i nomi di Rosanna Fratello, di Angela Luce, di Nico dei Gabbiani, ma anche di tanti giovani e tra questi, strabuzzai gli occhi, anche il mio: Eugenio Alberti!

Una sorpresa da togliere decisamente il respiro...

Sì, decisamente. In quegli anni in casa mia non c’era il telefono e la casa discografica non aveva potuto raggiungermi prima dell’annuncio dei partecipanti. Mi recai subito a casa di mia sorella e da lì chiamai i miei discografici che furono lapidari: dovevo raggiungerli subito a Milano per preparare il brano per Sanremo.

Arrivarono le serate del Festival. Cosa ricordi?

Arrivai a Sanremo il lunedì per le prove al teatro del Casinò. C’erano Mike Bongiorno e Sabrina Ciuffini, due professionisti impeccabili. C’era un’orchestra incredibile diretta da un altro mostro sacro: Enrico Simonetti. Alle percussioni c’era Tuli De Piscopo... Di prova in prova arrivò la prima serata (quella del venerdì). A me toccò il compito di aprire la serie delle esibizioni. Ero dietro le quinte, in attesa di essere presentato. Adrenalina ed emozione a mille mi fecero scordare il testo della canzone. Poi arrivò la presentazione di Mike Bongiorno: “Eugenio Alberti da Palazzo con la canzone ‘Deciditi tu per me’”. In un solo colpo, sbagliò il nome del mio paese e il titolo del brano. Feci il mio ingresso sul palco: in testa avevo il vuoto. Partirono le note.. Fortunatamente, vidi nelle prime file un mio amico. Tutto si sbloccò e cantai.

Com’è andata?

Bene, benissimo. Per le giurie popolari mi classificai primo. Nella serata finale, quelle in sala (pilotate) non mi considerarono e alla fine mi piazzai al settimo posto. La vittoria andò a Gilda.

E poi?

E poi tante soddisfazioni, i primi concerti in Italia e all’estero, in Polonia dove la canzone italiana era apprezzatissima, e dove mi presentai con un repertorio che comprendeva le mie canzoni e i successi di Celentano e Drupi, amatissimi nei Paesi dell’Est, il Cantagiro, pensavo di essere arrivato. Invece quella finalissima era solo il primo gradino di quella che doveva rivelarsi come la scalata dell’Everest. Compresi che quello della musica era mondo difficilissimo, non c’erano come oggi tanti sbocchi televisivi e radiofonici, non c’erano i social. Nell’estate di quel 1975 ho partecipato un Cantagiro internazionale: ero stato scelto come cantante giovane per rappresentare l'Italia. Presto, però, arrivarono anche i primi segnali delle difficoltà che avrei incontrato. A gennaio dell’anno successivo, dopo avere inseguito la chimera del professionismo decisi di lasciare. Avrei cantato solo divertimento (cosa che Alberti ha fatto con grande successo sino all’arrivo del Covid, ndr). Per vivere serviva altro. Serviva un lavoro!

Cosa ti resta di quel festival del 1975?

Un ricordo bellissimo, la sensazione di essere comunque parte di qualcosa di straordinario. Anche allora l’atmosfera che circondava il Festival era magica, con le gente assiepata fuori dal teatro del Casinò, a caccia di autografi e di fotografie con i cantanti. E ricordo ancora l’aria elettrica che si respirava dietro le quinte. Noi cantanti eravamo confinati in una stanza da cui uscivamo solo per salire sul palco. Ricordo l’arrivo della direttrice artistica della mia casa discografica di Milano. Felicissima mi corre incontro e mi comunica che, al termine della prima serata, dopo il voto delle giurie popolari sono al primo posto, con le porte della finalissima del sabato spalancate.

Hai nostalgia di quei tempi? Torneresti a Sanremo?

No, nostalgia no! Un paio d’anni fa mi ero iscritto a The Voice Senior, con tanto di provini a Milano. Poi non se ne è fatto più nulla…. Ma va bene così!

MASSIMO VENTURELLI 05 feb 2024 09:37