Steve Gunn, l'artigiano del suono
Secondo appuntamento al Mita Centro Culturale, in via privata De Vitalis 2 bis a Brescia, per la rassegna musicale Voices / HYBRITUDE music. Di scena il chitarrista cantautore americano Steve Gunn, 48 anni, con all’attivo già numerosi lavori che lo hanno fatto conoscere in patria e all’estero. Il piccolo ma accogliente e intrigante spazio del Mita è gremito, evidentemente il fascino dei songwriters non è ancora tramontato nonostante le nuove tendenze musicali. Steve Gunn sale sul palco con nonchalance, imbraccia la chitarra e attacca il primo pezzo, “On the way”, una versione lunghissima, fluida, liquida, sdraiata. L’accordatura aperta della chitarra espande il suono che riempie il Mita e ipnotizza gli ascoltatori.
Chi sorseggia del vino rosso, chi si lascia cullare dal suono, chi registra con il cellulare, tutti estasiati di fronte a questo sound che pare costituire la colonna sonora della serata, come se stesse accompagnando il film del concerto che si stava svolgendo.
Un concerto sicuramente originale, Steve Gunn è cantautore ma prima ancora artigiano del suono, con la sua chitarra, la pedaliera e qualche supporto ritmico riesce a trasmettere emozioni forti nonostante la presenza discreta e all’apparenza dimessa. Poche parole ma tanto suono, concentrato in poche canzoni. Ne abbiamo contate nove alla fine, compreso un bis e un tris. Tutte o quasi però allungate, fuoriuscite da un alveo sonoro capace di generare vibrazioni in grado di toccare il cuore. Canzoni morbide ma con qualche sferzata più “cattiva”, come se ci fosse in un angolo remoto del suo intimo un po’ di inquietudine repressa. Brani nati da esperienze personali, che talvolta hanno provocato dolore, come la morte del padre che Steve Gunn ha saputo raccontare con alcune note di presentazione ma soprattutto con la sua musica, una musica intensa, vissuta non come un pezzo della propria esistenza ma come l’essenza stessa della propria vita.
A metà del concerto è arrivata la zampata, un pezzo straordinario dei Velvet Underground & Nico, “I’ll be your mirror”, in una versione toccante e molto originale. Una serata sicuramente preziosa, che ha strappato applausi e generato vibrazioni buone, come il vino rosso servito in un posto speciale come il MITA. Il prossimo concerto della rassegna sarà il 10 dicembre con il trio THEO ALEXANDER & COW, che si svolgerà in una sala già allestita con i nuovi tappeti della prossima mostra.