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Brescia
di PAOLA ZINI 09 set 2021 08:00 Ultimo aggiornamento 08 set 2021 16:05

Bambini fragili e competitivi

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È arrivato anche il mese di settembre, da sempre periodo di nuovi inizi e di ripartenze. In molti siamo alle prese con i preparativi per la scuola, lo sport, il catechismo. Settembre è carico di buoni propositi, ha un po’ il sapore di gennaio. Voglio iniziare questo settembre con un buon proposito, da lanciare a tutti gli adulti impegnati a vario titolo con i bambini: come genitori, nonni, insegnanti, educatori, catechisti, allenatori.

Proviamo ad educare i bambini all’autonomia, a sostenerli nella loro autonomia. Ma cos’è l’educazione all’autonomia? L’educazione all’autonomia si configura come un accompagnamento del bambino nel graduale passaggio da forme di assoluta dipendenza dal contesto esterno a forme di autodeterminazione, vuol dire educare il bambino a fare da solo. Come si realizza l’autonomia? Essa si realizza sempre in un ambiente relazionale, è perciò fondamentale predisporre occasioni che sollecitino il bambino a sperimentarla. L’autonomia, infatti, si conquista solo con l’autonomia ed è attraverso di essa che il bambino scopre cosa è in grado di fare, le sue abilità.

Oggi all’autonomia dei bambini si contrappone la protezione e il controllo. Spesso, infatti, noi adulti non incoraggiamo, ostacoliamo l’autonomia dei bambini in nome di un amore protettivo, che molte volte frena la tensione esplorativa del minore, il quale non è in grado di percepirsi in grado di fare da solo. Tutto ciò ha ricadute anche sull’educazione familiare, che risulta essere sempre più orientata sul versante affettivo a discapito di quello normativo. Si ha a che fare con genitori che adottano uno stile iperprotettivo, detti i “genitori elicottero”. Si tratta di genitori che controllano costantemente la vita dei figli, tutelandoli e preservandoli da situazioni spiacevoli, complesse, evitando loro le frustrazioni e gli insuccessi, con il rischio di crescere bambini piccoli-adulti: efficienti, competitivi ma assolutamente fragili.

Educare all’autonomia, dunque, vuol dire educare al rischio, all’incertezza, alla sconfitta, preparando i minori ad affrontare le avversità della vita, nella consapevolezza che siamo tutti a rischio e che non possiamo garantire ai bambini un mondo sicuro e certo. Proviamo a partire da qui, creiamo le condizioni affinché i bambini possano fare da soli, facciamoci da parte, solo così essi potranno scoprire i loro talenti, facciamoli fare, sperimentare, provare, cadere, sporcarsi, allontaniamoci dalla nostra esigenza di controllo. Inoltre, proviamo ad educarli all’incertezza, che rimane l’unica cosa certa ai nostri giorni.

PAOLA ZINI 09 set 2021 08:00 Ultimo aggiornamento 08 set 2021 16:05