lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
di GABRIELE SCALMANA 14 apr 2016 00:00

Creato. Sensibilità in crescita

C'è una crescita della sensibilità ecologica tra la gente, sotto lo stimolo dei troppi problemi ambientali presenti a Brescia

Si è tenuta, domenica 10 aprile, dal Parco Gallo a Piazza Paolo VI, con la partecipazione di 10mila cittadini, una marcia per l’ambiente. Ciò dimostra la crescita della sensibilità ecologica tra la gente, sotto lo stimolo dei troppi problemi ambientali presenti a Brescia e anche della risonanza che l’enciclica di Papa Francesco Laudato Si’ ha avuto. Essa è stata assolutamente pacifica, anzi gioiosa, colorita e scandita piacevolmente dai ritmi dei tamburi giovanili, ma restano sul terreno i problemi evocati e “sbandierati”: tre in particolare.

Anzitutto c’è l’enorme partita dei rifiuti. Brescia è stanca di fungere da centro di raccolta dei rifiuti di tutta Italia. Abbiamo sostituito l’industria del tondino con quella dello sporco: lo bruciamo nell’inceneritore, lo tombiamo nelle discariche, lo trasformiamo, non sempre rispettando le leggi, in materiali riutilizzati, con enormi guadagni per qualcuno, ma pure con enormi perdite sociali in termini di salute e di sostenibilità ambientale.

Diminuiranno le quantità esorbitanti bruciate in via Codignole? E la discarica della Macogna di Cazzago-Berlingo? E il desolante panorama delle discariche di Castenedolo-Montichiari? In secondo luogo, viene denunciato il sistema dei trasporti. Erano tante le bandiere anti-Tav: non contro le ferrovie, ma contro una programmazione improvvida di nuovi “grandi” impianti che danneggiano l’ambiente e non servono alla grande maggioranza dei cittadini, interessati soprattutto al trasporto locale. In terzo luogo, occorre porre la questione del territorio. Da tre punti di vista. 1) Nella marcia sventolavano anche bandiere anti-Triv. Ci sono progetti di trivellazioni alla ricerca di metano residuale (San Gervasio, Corzano…) e progetti di trivellazioni per stoccaggio sotterraneo di metano (Bordolano-Orzinuovi, Capriano del Colle-Bagnolo), con gravi rischi per le falde acquifere, per la sismicità della zona, per l’aria. 2) Abbiamo grandi superfici inquinate da bonificare: dalla Caffaro a Berzo Demo agli insediamenti ex metallurgici. Quando arriveranno i soldi? Quando si incomincerà? 3) Mentre molte cave vengono trasformate in discariche, se ne aprono altre. Perché vengono rilasciati questi permessi? Perché i cavatori (una lobby ristretta, ma potentissima) sembrano manipolare a loro piacimento il potere politico contro ogni “bene comune”? Una marcia non risolve, ma pone problemi e attende risposte: arriveranno?
GABRIELE SCALMANA 14 apr 2016 00:00