Cristiani perseguitati
Rebecca Bitrus è una donna nigeriana che rimase ostaggio per due anni del gruppo islamista Boko Haram. Fu un’esperienza terribile, fatta di fede imposta e violenze, dalla quale riuscì a fuggire, portando in grembo il figlio di uno dei suoi carcerieri. Asia Bibi è la donna cattolica pakistana condannata a morte e incarcerata dal 2009 al 2019 per l’ingiusta accusa di aver insultato il profeta Maometto. Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs) organizza, da alcuni anni, l’iniziativa “Red Wednesday” per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulle violazioni della libertà religiosa.
Per richiamare l’attenzione su questo diritto umano troppo spesso violato, ogni anno, in tutto il mondo, vengono illuminati di rosso luoghi di culto ed edifici istituzionali, organizzati convegni e momenti di preghiera. Tutto ha avuto inizio in Brasile, nel 2015, quando venne illuminato di rosso il monumento del Cristo Redentore per sensibilizzare sulla persecuzione dei cristiani in Iraq. Recentemente, il Consiglio comunale di Brescia ha approvato all’unanimità la mozione presentata dal centrodestra per l’adesione al “Red Wednesday”. La mozione impegna il Sindaco e la Giunta a illuminare di rosso la Loggia, simbolo della città, come segno di solidarietà verso tutti coloro che, nel mondo, soffrono a causa della propria fede; promuovere eventi, iniziative educative e momenti di sensibilizzazione pubblica sul tema dei diritti umani e della libertà religiosa; coinvolgere scuole, istituzioni culturali e comunità religiose del territorio in un percorso condiviso di dialogo e rispetto reciproco. L’adesione al “Red Wednesday” non è solo un gesto cerimoniale, ma un atto di “coscienza civile. Dietro la luce rossa c’è il richiamo ai milioni di persone perseguitate nel mondo per la loro fede e alla crescente intolleranza anche nei Paesi occidentali.
La mozione, sostenuta da tutte le forze politiche, rappresenta un segnale importante: Brescia, città della libertà e della solidarietà, si esprime con una voce forte e unita a sostegno della libertà religiosa e in memoria dei cristiani perseguitati nel mondo. Un voto unanime che testimonia come, al di là delle differenze politiche, vi sia un terreno comune di valori condivisi: la difesa della dignità umana, della fede e del diritto di ogni persona a credere, pensare ed esprimersi liberamente. In questo spirito, la città rinnova il proprio impegno per una cultura del rispetto e del dialogo, consapevole che la libertà religiosa è la prima libertà da cui nascono tutte le altre. Restiamo uniti nel ricordare i cristiani perseguitati e nel difendere la libertà religiosa nel mondo.