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di GABRIELE BAZZOLI 21 lug 2016 00:00

Giovani. Ancora una volta Gmg

Non è facile non aver paura delle moltitudini di giovani. Non è mai stato facile. Tanti giovani insieme evocano energia, forza, cambiamento...

Non è facile non aver paura delle moltitudini di giovani. Non è mai stato facile. Tanti giovani insieme evocano energia, forza, cambiamento. Ma richiamano anche ad eserciti in marcia, rivolte pericolose, rivoluzioni che iniziano con entusiasmo e falliscono di fronte alla sfida della realtà. I nostri giorni sono particolarmente segnati da questa paura: moltitudini di giovani. Che vivono il divertimento e la spensieratezza della notte spezzata a Nizza, che si spendono nella difesa del proprio presidente-sultano in Turchia, che partecipano alla terribile esaltazione del terrorismo nelle periferie malate e senza lavoro di alcune grandi città europee. Fanno paura: perché i giovani (quelli veri, non quelli che “si sentono giovani”) sono pochi e a vederne tanti insieme non siamo più abituati.

Perché il secolo delle utopie giovanili iniziate con l’uguaglianza, la patria o la libertà è finito e quasi ovunque ha lasciato eredità piuttosto deludenti se non drammatiche. Perché è troppo facile nell’esuberanza giovanile finire per credere che non sono le idee a dover fare i conti con la realtà ma è la realtà che, volente o nolente, deve corrispondere alle proprie idee. Eppure ci prepariamo a partecipare o ad accompagnare una moltitudine immensa di giovani che non può fare paura. Con la fine di questa settimana inizieranno le partenze (anche da Brescia!) per la XXXI Giornata mondiale della gioventù di Cracovia.

L’intuizione di Giovanni Paolo II sfida i cambiamenti e le mode e offre al mondo, dopo oltre 30 anni, un momento di festa e di fede che ha per protagonisti i giovani. Sarà un’occasione di incontro, prima di tutto, sarà lo sperimentare l’essere diversi e uguali, sarà il venire insieme da tutto il mondo, sarà l’incontro con il Santo Padre, papa Francesco, sarà la misericordia, invocata su ognuno dei partecipanti e sul mondo intero, che oggi più che mai chiede misericordia. Sarà preghiera, festa, ascolto e dialogo. E nei luoghi di Giovanni Paolo II sarà un modo per trovare una strada che sconfigga la paura e aiuti a vivere: “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!”.
GABRIELE BAZZOLI 21 lug 2016 00:00