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Brescia
22 gen 2015 00:00

In ascolto della vita dello Spirito

Gennaio mese di esercizi spirituali, un tempo dedicato all'ascolto della parola di Dio. L'editoriale del n° 3 di "Voce" è di don Adriano Bianchi

Nel tempo dell’efficienza e della fretta fermarsi è un problema. Eppure capita. Anche quest’anno il mese di gennaio si è caratterizzato per una dimensione ai più nascosta, ma che riguarda, ad esempio in questo periodo, un numero consistente dei sacerdoti della nostra Chiesa. Direte: che faranno mai i preti di così straordinario all’inizio dell’anno? Gennaio è il mese della pace... avranno organizzato una qualche iniziativa particolarmente significativa; forse saranno super impegnati nella settimana educativa a cavallo di San Giovanni Bosco per animare gli oratori; o forse qualcuno sta già pensando a Carnevale e ha iniziato a mobilitare giovani, famiglie e volontari nell’allestimento dei costumi e delle maschere o per inventare chissà quale altra diavoleria pastorale.

Forse sì. Anzi, certamente l’hanno fatto, lo stanno facendo o presto lo faranno, ma molti hanno anche scelto questo tempo per fermarsi. A Brescia, infatti, tanti preti in gennaio vanno agli esercizi spirituali. Una settimana dedicata al silenzio dalle parole e all’ascolto della Parola di Dio. Un tempo per interrogare la vita quotidiana e chiedere allo Spirito Santo di suscitare pensieri e sentimenti secondo il cuore di Dio per rinnovare nella fede un apostolato che sempre di più chiede intelligenza, creatività e capacità di penetrare le cose e le vicende degli uomini con occhi spirituali. Un tempo di grazia possibile che per tanti preti, consacrati e consacrate, ma anche per molti laici (forse non in gennaio, ma magari in periodo di ferie) è divenuto un appuntamento fisso per affidarsi, dedicare spazio, tempo e cura alla vita dello Spirito Santo che vive in noi e riaccendere, certo oggi con maggior fatica, il fuoco della testimonianza cristiana che ci è richiesta negli ambiti più disparati della quotidianità, dando forza al combattimento spirituale contro lo spirito della mondanità che, come ci ricorda spesso anche papa Francesco, non manca di essere presente anche nelle famiglie e nella comunità cristiana.

Così qualche giovane curato, qualche parroco, suora, frate o direttore di curia in questi giorni è sparito. Magari l’avete cercato al cellulare o per email ed era “irraggiungibile” agli uomini per poter essere “reperibile” solo allo Spirito di Dio. Anche il nostro vescovo Luciano non manca di ricordare come il tempo degli esercizi spirituali sia prezioso. Lo scrisse ai preti nella sua lettera “Per me vivere è Cristo”, indicando gli esercizi, ogni anno, come “il momento opportuno per rileggere il filo della nostra esistenza e riconoscervi i segni della presenza e della chiamata di Dio”, ma anche sottolineando come, soprattutto i giovani, non potranno giungere a nessuna decisione vocazionale se non in un tempo santo come quello degli esercizi. Ecco allora lo stimolo ad ogni cristiano a trovare o ritrovare il senso e il tempo per questa esperienza. Ecco perché chi desidera vivere in pienezza la vita spirituale non può farne a meno. Ecco l’invito a farne una proposta pastorale sempre più urgente e necessaria. Ecco l’esigenza e la bellezza che il tempo degli esercizi diventi occasione di una preghiera per tutti, per chi gli esercizi li vive e per chi sta a casa perché, in fondo, ognuno sia sempre più docile alla voce dello Spirito Santo.
22 gen 2015 00:00