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Brescia
di GIORGIO BERETTA 25 set 2025 08:40

L'Europa muore a Gaza

Non è solo una catastrofe umanitaria. Non è una carestia dovuta ad eventi naturali. Non è un’azione militare a difesa della propria incolumità. Ciò che le forze armate israeliane stanno compiendo a Gaza è genocidio. “Siamo giunti alla conclusione che a Gaza si sta verificando un genocidio e che la responsabilità ricade sullo Stato di Israele”, ha dichiarato Navi Pillay, presentando la scorsa settimana all’Onu il rapporto della Commissione d’inchiesta indipendente che presiede. Dall’ottobre del 2023 più di 65mila palestinesi hanno perso la vita, tra cui oltre 20mila bambini. La popolazione di 2,1 milioni di persone è costretta ad abbandonare le proprie case per lo sfollamento di massa imposto dal governo israeliano. Nella Striscia intere città sono state rase al suolo insieme a infrastrutture fondamentali come ospedali e impianti per la depurazione dell’acqua. Anche le terre coltivabili sono state distrutte sistematicamente. L’Unione europea balbetta. Nessuna condanna del genocidio (termine bandito dai testi delle istituzione europee), nessuna sanzione nei confronti di Israele, nemmeno un divieto a fornirgli armi. Solo una generica esortazione dell’Europarlamento “ad applicare con coerenza i principi stabiliti dalla Posizione comune del Consiglio sulle esportazioni di armi”.

Eppure i Paesi dell’Ue sono, dopo gli Stati Uniti, i principali fornitori di armi a Israele. Le Relazioni del Consiglio europeo certificano che dal 2001 al 2023 i Paesi dell’Ue hanno inviato armamenti a Israele per 7,5 miliardi di euro tra cui navi da guerra (1,6 miliardi), aerei da combattimento (1,2 miliardi), carri armati e veicoli terrestri (1,2 miliardi), apparecchiature elettroniche (520 milioni) e bombe e munizionamento (250 milioni). Ad oggi, solo la Spagna ha cancellato alcuni contratti militari verso Israele. L’embargo di armi nei confronti di Israele sarebbe un atto doveroso, un segnale inequivocabile che l’Ue non intende in alcun modo fornire al Paese strumenti per continuare il genocidio. Un atto di coerenza in linea con l’embargo di armi deciso nei confronti della Russia già nel 2014 e rafforzato dopo l’invasione russa in Ucraina. Il doppio standard non è accettabile, mina alla base la credibilità dell’Ue. L’Unione europea oggi muore a Gaza. Sopravvive, fieramente, la sua società civile che naviga con la Global Sumud Flotilla verso la Striscia martoriata.




@Foto AFP/SIR

GIORGIO BERETTA 25 set 2025 08:40