La guerra e i suoi orrori

La guerra è drammaticamente arrivata in casa nostra. Ogni giorno i Tg ci mostrano immagini di bombardamenti. Le vittime sono prevalentemente civili, come è nella terribile logica delle guerre moderne. I droni e i missili possono venire lanciati comodamente da una struttura militare lontana anche centinaia di chilometri dall’obiettivo: in questo modo i militari che li lanciano sono al sicuro, magari in un ufficio con l’aria condizionata; gli obiettivi sono invece persone che ritenevano di essere al sicuro in casa propria e la vedono centrata da un drone o da un missile. Un punto fermo è stato fissato dalla Corte Penale Internazionale che, per il conflitto in Medio Oriente, ha emesso un mandato di cattura nei confronti dei leader di Hamas, responsabili dei crimini del 7 ottobre 2023, e dei maggiori esponenti del governo israeliano tra cui Netanyahu, per la reazione assolutamente sproporzionata e brutale dopo gli attacchi dei miliziani di Hamas, per cui da qui l’accusa rivolta loro di crimini contro l’umanità e di crimini di guerra. Il Governo del nostro Paese ha giustamente condannato senza mezzi termini il gruppo di Hamas, responsabile degli orrori del 7 ottobre 2023. Ma ha scelto il silenzio di fronte al Governo israeliano che, invece di cercare di assicurare alla giustizia i leader di Hamas, ha deciso di fatto di radere al suolo tutta la Striscia di Gaza, causando così fino ad ora la morte, secondo i dati ufficiali, probabilmente molto sottostimati, di circa 60 mila persone, tra cui oltre 17 mila bambini. Dal Governo del nostro Paese non una parola di condanna netta di questa mattanza tuttora in atto contro i civili. Ancora pochi giorni fa il nostro Ministro degli Esteri dichiarava che noi siamo amici di Israele. Ma come si può essere amici di un Governo che quotidianamente bombarda la popolazione civile causando ogni giorno decine di vittime, tra cui bambini, anziani e donne che nulla hanno a che fare con Hamas? Come si può essere amici del Governo di un Paese che impedisce l’arrivo degli aiuti umanitari e spara sulla folla che cerca di accedere ai pochi che ci sono? Come si può essere amici di un Paese che usa la fame come arma di guerra?
Il 12 giugno 2025 a Linate è stato accolto dalle massime autorità governative del nostro Paese il piccolo Adam affinché possa essere curato nei nostri ospedali. Si tratta di un gesto umanitario che ci fa onore, ma perché non condannare chi ha ucciso i suoi nove fratellini e il papà? Si sono accolti diversi bambini per curarli negli ospedali italiani, ma perché non una parola di condanna per chi ha ucciso altre migliaia di minori?
Il Segretario Generale della Farnesina, su indicazione del nostro Ministro degli Esteri, il 21 maggio 2025 ha convocato l’Ambasciatore israeliano per esprimere lo sconcerto del Governo italiano per gli spari dei soldati israeliani in occasione della visita di una missione diplomatica europea al campo profughi di Jenin. È stato un episodio grave, che comunque non ha avuto né vittime né feriti. Ma perché per le migliaia di vittime civili dei bombardamenti a Gaza non è mai stato convocato l’ambasciatore israeliano per esprimergli una decisa protesta? Le decine di vittime civili che ogni giorno vi sono a Gaza non contano nulla? In occasione degli attacchi israeliani dell’ottobre 2024 contro le postazioni Unifil, che operano sotto mandato Onu in un’azione di peacekeeping, il nostro Ministro della Difesa ha parlato di violazioni gravissime che ledono il diritto internazionale. Si è trattato di episodi certamente gravi, con alcuni feriti. Ma negli stessi momenti a Gaza venivano uccise decine di persone innocenti, tra cui molti bambini. Per tutti questi civili, che nulla hanno a che fare con Hamas, nessuna parola! Non sono crimini questi? Non sono violazioni del diritto internazionale i bombardamenti quotidiani sui civili?
Le Nazioni Unite a più riprese con il Segretario Generale, Antonio Guterres, hanno stigmatizzato Israele per i bombardamenti a tappeto sulla popolazione civile. Il risultato è stato quello di considerare il Segretario dell’Onu persona non gradita in Israele. E dal nostro Paese silenzio anche su questa scelta. Il primo servizio alla pace è quello di pronunciare parole nette e precise quando vi sono azioni che vanno contro la pace. I bombardamenti sui civili sono sempre operazioni eticamente inaccettabili e dunque da condannare con decisione e fermezza.
