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di GIOVANNI VEZZONI 10 dic 2025 15:47

La resilienza del bene

Secondo i dati Istat, sono quasi cinque milioni le persone - oltre il 9% della nostra popolazione – che dedicano ogni anno 84 milioni di ore del proprio tempo agli altri. L’Onu ha istituito nel 1985 la Giornata Internazionale del Volontariato collocandola al 5 dicembre. Per il Csv che si occupa istituzionalmente di volontariato è un’occasione speciale per orientare i riflettori, perlopiù puntati altrove, sull’esercito pacifico dei volontari. L’abbiamo fatto nel segno dell’abbraccio con la comunità assieme alla Provincia di Brescia, al Comune di Brescia, all’Associazione Comuni Bresciani, alla Fondazione della Comunità Bresciana e a Regione Lombardia. L’evento si è svolto nella Sala Conferenze “Corrado Faissola”, messa a disposizione da Banca Intesa, per una serata dedicata alla celebrazione e al riconoscimento del valore del volontariato. Un’opportunità preziosa per incontrare persone accomunate dagli stessi valori e celebrare insieme lo spirito del volontariato. Nell’occasione sono stati consegnati i riconoscimenti alle associazioni che nel 2025 hanno festeggiato i decennali di attività. La resilienza del bene: da 10 a 90 anni per un’ottantina di realtà associative, che nutrono tutti i segmenti delle nostre comunità. In contemporanea il Presidente della Repubblica è intervenuto alla cerimonia di chiusura dell’anno di Palermo Capitale italiana del volontariato. Ancora una volta è toccato a lui, praticamente solitario, nobilitare le istituzioni. Con parole chiare, semplici, vere e di straordinaria efficacia. È difficile trovare riflessioni più pertinenti sul volontariato. Parliamo di “un patrimonio impressionante basato sulla gratuità. Un impegno, sia organizzato che individuale, che riflette una comunità non ripiegata su sè stessa, ma che sviluppa e pone in pratica valori di coesione sociale. È un motore di ricerca che costruisce rapporti, una leva possente per dare vicinanza, calore umano, fraternità, dare senso alle relazioni sociali, un’energia di cui le comunità non potrebbero fare a meno. La nostra società è innervata dalle esperienze e dalla cultura dei volontari”.

Il volontariato è stato ed è fattore di unità. Ma “non è soltanto una sorta di pronto soccorso nelle grandi emergenze. Accompagna e offre significato alla quotidianità delle persone sia personale sia collettiva. Con l’opera di un immane numero di persone si qualifica come forza sociale, culturale, educativa e formativa, protagonista nell’attuazione dei principi della nostra Costituzione, anzitutto quelli di partecipazione e di solidarietà”. Ciò “avviene nell’impegno di donne e uomini, di ragazze e ragazzi, di anziani, di associazioni che si prendono cura della natura, dei nostri beni culturali, del nostro ambiente. Che curano ferite presenti nella nostra società. Che animano periferie e territori in preda allo sconforto dell’abbandono. Il volontariato è palestra di democrazia concreta che può immettere forza vitale nelle istituzioni in un tempo contrassegnato anche da paure suscitate da tossine messe ingannevolmente in circolo, da indifferenze che non condannano la sopraffazione, la violenza, l’illegalità, l’allontanamento dalle ragioni della convivenza civile. Giorno per giorno, con i fatti, dà corpo alla speranza”.

Mattarella coglie la giornata del volontariato per rivolgersi al Paese con un manifesto di elevato profilo istituzionale. Anche la difesa e l’attuazione della Costituzione non ammettono diserzione come ammoniva recentemente Emilio Del Bono proprio su “Voce” in riferimento all’impegno politico. Citando Sergio Paronetto, uno degli artefici del Codice di Camaldoli, elaborato alla vigilia del crollo del regime fascista, Mattarella così ha tratteggiato lo spirito dei volontari: “Vogliamo essere annoverati fra quelli che verranno discussi e giudicati perché faranno, non fra quelli che giudicheranno e discuteranno. Saremo con quelli che sbaglieranno, non con quelli che troveranno da ridire perché si è sbagliato”.


GIOVANNI VEZZONI 10 dic 2025 15:47