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di STEFANIA ROMANO 03 dic 2025 15:39

Pace e giustizia si baceranno

E così anche questo 2025 è arrivato al suo ultimo mese e, come ad ogni conclusione, è doveroso voltarsi indietro per un bilancio della strada percorsa. Il 2025 per le Acli bresciane è stato un anno particolare e non solo in quanto anno giubilare: nel 2025 infatti le Acli bresciane hanno compiuto 80 anni, mentre “Per...corri la pace” e “Fabula mundi”, due progetti che ci stanno molto a cuore, hanno tagliato il traguardo del 15°.

È stato bello festeggiare insieme ai nostri Circoli e alle nostre comunità: abbiamo potuto condividere la soddisfazione per i risultati raggiunti e raccogliere energie ed entusiasmo per affrontare le sfide del presente, a partire da quella per un mondo finalmente in pace. Una pace che, come le Acli hanno testimoniato in tutti gli 80 anni della loro esistenza, non può esistere senza giustizia. Quando giustizia e pace si incontrano, la terra fiorisce: questa è la nostra convinzione per la quale continuiamo a impegnarci, pur nella consapevolezza della fatica della pace, come da titolo del numero appena uscito del nostri periodico: “Battaglie sociali”.

Fatica sì, in un mondo connotato da decine di guerre, molte dimenticate e silenziate, soprattutto quelle di lunga durata e particolare lentezza. Fatica anche nell’abitare società intrise di tensioni interne di disuguaglianze sociali, povertà e difficoltà vissute in primis dalle persone più vulnerabili. Persone che abbiamo incontrato durante la Carovana della pace - peace at work, che da settembre è in cammino per tutta l’Italia per incontrare, ascoltare, accompagnare, le varie istanze di vita e di lavoro che innervano il nostro tessuto sociale. Una carovana che abbiamo accolto anche a Brescia, lo scorso 14 novembre, quando, insieme alla città intera, abbiamo colto l’occasione per ribadire che per noi la pace non è solo assenza di guerra, ma anche giustizia sociale, riconciliazione, pari opportunità, rispetto di tutti i diritti, per tutte le persone, senza discriminazione alcuna.

La carovana ci ha permesso di rivedere “sante e santi della porta accanto”, per parafrasare la definizione che papa Francesco ha dato di noi in occasione, lo scorso anno, dell’80° delle Acli nazionali. Nelle nostre comunità infatti vivono tante donne e tanti uomini che incarnano la relazione tra pace e giustizia, lavorando silenziosamente ma efficacemente affinché si consolidi la concordia civile. Anche per loro la pace e fatica quotidiana e anche per loro, con loro, le Acli bresciane si apprestano ad accogliere il nuovo anno rinnovando il loro impegno per i diritti civili e sociali e per il contrasto alle disuguaglianze. La fatica della pace è, per noi, la fatica di ogni giorno, nel confronto con le persone che affrontano solitudini, difficoltà economiche e incertezze.

La fatica è sapere che non ci sono soluzioni facili per una nuova stagione di pace, ma la bellezza sta nel sapere che la nostra fede ci fortifica nella continua ricerca di pace e giustizia. “Vi lascio la pace, vi do la mia pace”, dice Gesù apparendo ai suoi discepoli la sera di Pasqua e consegnando così il dono della sua pace ad un’umanità in cui, ancora, esistono male e odio, violenza e prevaricazione. Le sue parole annunciano un cambiamento, rivelano il senso del nostro essere e la possibilità di restare umani nella pace, scegliendo di rispondere alla violenza, all’indifferenza, all’odio, alla separazione, con la carezza di una vita ispirata al Vangelo.

La fatica della pace è reale ma altrettanto reale è la forza della speranza che ci sprona a continuare a lavorare, mai da soli, per un futuro più giusto e inclusivo. Solo insieme, con coraggio, gentilezza e passione, possiamo davvero costruire una società più giusta per le generazioni presenti e future. È questo l’augurio delle Acli bresciane per il Santo Natale: un cammino di speranza operosa e di passi fecondi verso un nuovo anno in cui ogni seme di bene possa germogliare.


STEFANIA ROMANO 03 dic 2025 15:39