di GUIDO COSTA
10 dic 2015 00:00
Poletti provoca?
Non occorre essere dei grandi esperti per capire che quella di Poletti è la fotografia di un problema vero

Gli unici ad avere forse qualche ragione di agitarsi rispetto a quest’ultimo tema sono i sindacati. E lo hanno fatto – ci mancherebbe! – enfatizzando però toni e misura. Non occorre essere dei grandi esperti per capire che quella di Poletti è la fotografia di un problema vero. Accanto a situazioni di lavoro in cui luogo e orario sono parametri imprescindibili, si sono sviluppate, e non da ieri, professionalità e competenze che non sono legate ad uno spazio fisico e ad un tempo preciso, che si basano sull’autonomia e sul coinvolgimento cognitivo dei lavoratori. Lo “smart working”, il “lavoro agile” o in qualsiasi altro modo lo si voglia chiamare è una realtà con la quale bisogna misurarsi, anche nella riforma dei contratti che da tempo impegna le parti sociali. C’è un pezzo importante del nuovo mondo del lavoro – sempre meno residuale rispetto a quello tradizionalmente inteso – che non può più stare ai margini della contrattazione. Il cambiamento in atto nel sistema di relazioni tra cittadini, lavoratori e sindacato ha bisogno di risposte a bassa intensità ideologica ma ad alta intensità operativa.

GUIDO COSTA
10 dic 2015 00:00
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