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di LUCIANO ZANARDINI 06 feb 2025 08:33 Ultimo aggiornamento 05 feb 2025 08:33

Sporcarsi le mani con i poveri

“Sporcarsi le mani con i poveri” è il titolo della bella biografia dedicata a Giuseppe Bergamini, uno dei fondatori della Cooperativa Fraternità. Non è solo il giusto riconoscimento a un uomo che ha aperto, in una stagione complicata, nuove strade. È anche la fotografia della cooperazione bresciana che ha lasciato un’impronta indelebile. Nella storia di Bergamini ci sono le tracce della profezia: dalle carceri ai manicomi, passando per le situazioni di povertà estrema, il libro racconta un uomo che ha scelto di agire dove altri vedevano solo ostacoli. Oggi anche la cooperazione si interroga (o dovrebbe maggiormente interrogarsi) su come rispondere ad alcune sfide. Probabilmente mancano le risorse economiche, ma non le capacità professionali.

Si fa un gran parlare, ad esempio, del tema educativo, di cui il nostro territorio è stato all’avanguardia. È arrivato il momento di fare rete per potenziare il sistema scolastico (cosa resta dei Centri di aggregazione giovanile?), per abitare la strada e le piazze, per investire nell’intercultura, per ridare dignità alla formazione al lavoro. Sono tanti i temi che richiedono uno sforzo di pensiero e il coinvolgimento anche della comunità ecclesiale, a volte troppo taciturna e inerme di fronte al cambiamento. Nella vita di Beppe Bergamini, come scrive Marco Menni nella prefazione al testo, “è possibile rintracciare il farsi della cooperazione, nel maturare e consolidarsi dei valori di riferimento, nel modernizzarsi delle modalità operative vissute a volte con difficoltà, certamente con vero coraggio”. È ancora attuale l’invito non procrastinabile di Giorgio La Pira. E vale per i cittadini ma anche per le istituzioni, nonostante, sempre di più, si faccia largo una triste sensazione di impotenza di fronte alle crescenti disuguaglianze:

“Se c’è uno che soffre io ho un dovere preciso: intervenire in tutti i modi con tutti gli accorgimenti che l’amore suggerisce e che la legge fornisce, perché quella sofferenza sia o diminuita o lenita. Altra norma di condotta per un Sindaco in genere e per un Sindaco cristiano in ispecie non c’è!”.

LUCIANO ZANARDINI 06 feb 2025 08:33 Ultimo aggiornamento 05 feb 2025 08:33

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