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di URBANO GEROLA 07 apr 2016 00:00

Terzo Settore: quale legge?

Il Terzo settore rimane vigilante. Alcuni cardini della riforma sono l’introduzione del registro nazionale, il Servizio civile universale; l’Impresa sociale...

Terzo Settore una definizione che identifica soggetti organizzativi di natura privata ma volti alla produzione di beni e servizi a valenza pubblica o collettiva. Una realtà sociale ed economica che non è Stato né Mercato. Gode di una serie di agevolazioni perché ha come caratteristica il “non profit”. Nel tempo ha visto aggregarsi molti soggetti di vario interesse non tutti trasparenti nel rispondere alla caratteristica fondamentale del terzo settore, ossia di operare senza fini di lucro. Tra i primi a manifestare la necessità di fare chiarezza nella materia è stato il mondo del volontariato. In risposta a questa sollecitazione il presidente del consiglio, Matteo Renzi, nel corso del convegno nazionale del volontariato svoltosi a Lucca nel mese di aprile del 2014, annunciò la riforma del Terzo Settore in tempi brevi. Nello stesso anno 2014 fu pubblicato un libro dal titolo provocatorio: “Contro il non profit”. Autore Giovanni Moro, docente universitario da sempre impegnato nel mondo della cittadinanza attiva. Moro poneva alcuni quesiti: “Che cosa hanno in comune un’università non statale e un doposcuola in quartieri degradati? Un centro fitness e un’organizzazione sportiva per disabili? Un pub e una mensa per i poveri? Una clinica religiosa e un’associazione di volontariato sanitario? […]

Una teoria difettosa ha infatti unito in un insieme magmatico iniziative della massima utilità sociale, altre genericamente positive e altre che utilizzano a fini propri l’alone di benemerenza di cui questo insieme gode”. Una risposta viene dal testo di riforma che il 30 marzo scorso il Senato ha licenziato e che dovrà ancora avere l’approvazione definitiva dalla Camera, ma che visti i numerosi e tribolati passaggi già avvenuti non dovrebbero esserci sorprese. Il testo ha avuto una valutazione positiva da tutte le grandi organizzazioni del Terzo settore. Moltissimo è demandato ai decreti delegati di attuazione che il governo dovrà emanare. Decreti che potrebbero contenere insidie.

Il Terzo settore rimane vigilante. Alcuni cardini di questa riforma sono l’introduzione del registro nazionale, il Servizio civile universale; l’Impresa sociale; i Centri servizi al volontariato; la stabilizzazione del finanziamento al volontariato e del 5xmille; trattamento economico contrattuale garantito negli appalti pubblici; i sistemi di controllo; la revisione del regime fiscale. Tutti temi che meritano un approfondimento.
URBANO GEROLA 07 apr 2016 00:00