Una malattia mortale

È da tre anni, ormai, che commento la stessa storia, spacciata come notizia dal vertice di Davos sull’economia mondiale: il divario tra poveri e ricchi (nella foto Jeff Bezos) è una voragine che si allarga sempre più. Davvero? Nel 2024 la ricchezza dei miliardari è cresciuta di 2000 miliardi di dollari (5,7 miliardi al giorno, 4 milioni al minuto); purtroppo per loro i “poveri” miliardari che aumentano ogni settimana sono solo 4 (di nessun povero reale, invece, è dato registrare l’uscita dalla povertà: sono 3,5 miliardi nella popolazione mondiale, stabili e fissi come nel 1990). Ma è uscito anche un altro numero, questa settimana, che mi piace accostare a questi numeri ormai terribilmente scontati nel nostro mondo: il calo vertiginoso delle adozioni estere, che nella nostra provincia in vent’anni ha subìto un crollo dell’86%. Le motivazioni, in questo caso, sono tante e complesse (iter interminabili, Paesi sempre meno disponibili e genitori che si percepiscono non adatti…). Ho incrociato per un attimo le due notizie: la ricchezza per pochissimi, i figli di nessuno. È come se scomparisse il perché facciamo le cose: tanti soldi accumulati, ma solo per noi. Chiamatela come volete: io dico che è una malattia mortale.
