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Verolanuova
di LUCA BRESSANINI 28 mag 2023 07:40

Tiepolo visto da vicino: ultimi giorni

Sino al 4 giugno è possibile visitare l’allestimento che Davide Dotti ha realizzato a Verolanuova per ammirare le due tele dell’artista veneziano

Ultimi giorni di apertura per l’originale mostra “Tiepolo a Verolanuova” curata da Davide Dotti. La mostra, aperta sino al 4 giugno (info su www.tiepoloverolanuova.it) rappresenta un evento significativo, non solo perché contribuisce a valorizzare ulteriormente l’ingente patrimonio artistico della nostra provincia, ma anche perché avvicina il grande pubblico all’arte di periferia, spesso dimenticata o trascurata. 

Dopo il successo dello scorso anno con il Polittico Averoldi di Tiziano a Brescia, Davide Dotti è riuscito nuovamente, attraverso la soluzione dei ponteggi, a fare sì che il pubblico dei visitatori possa ammirare da vicino i due dipinti di più ampio formato realizzati dal Tiepolo per la basilica di Verolanuova. Si tratta di una strategia particolarmente apprezzata da chi, sino a oggi, è passato da Verolanuova perché consente di guardare l’opera d’arte da una visuale insolita, la stessa dell’artista nel momento in cui stava realizzato l’opera.

 “L’arte non è ciò che vedi, ma ciò che fai vedere agli altri”, diceva Edgar Degas: l’esposizione in questione aiuta il visitatore a fruire di ciò che ha di fronte a 360 gradi, nel dettaglio, attraverso un’esperienza che lo immedesima ora col pittore stesso, mentre dipingeva, ora con i restauratori che hanno recentemente rimesso a lustro i due capolavori. 

Databili intorno alla metà degli anni quaranta del ‘700 su commissione della famiglia Gambara, le due tele di Tiepolo a Verolanuova sono alte dieci metri per cinque di larghezza e sono caratterizzate da una straordinaria qualità pittorica e creatività compositiva; i soggetti, ispirati a vicende tratte dall’Antico Testamento, Il sacrificio di Melchisedec e La caduta della manna, fanno riferimento al tema eucaristico per la presenza del pane e del vino, offerti da Melchisedec, re e sacerdote di Salem, antico nome di Gerusalemme, ad Abramo  e della manna, conosciuta come “cibo degli angeli”, discesa per volontà di Dio sul deserto per la salvezza del popolo ebraico dopo l’esodo dall’Egitto.

La pittura di Giovan Battista Tiepolo si distingue per uno stile leggero, nel quale la forza del disegno e la riproduzione di luci e ombre conferiscono al tutto un fascino notevole; Tiepolo, infatti, prediligeva le tecniche pittoriche che garantivano una certa luminosità ai suoi dipinti. Tiepolo sperimentò uno stile personale, illusionistico e decorativo, muovendosi con disinvoltura tra il genere sacro e profano.  

LUCA BRESSANINI 28 mag 2023 07:40