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Brescia
di MASSIMO VENTURELLI 08 nov 2016 08:58

"Furiosa mente" Lucilla Giagnoni

Debutta questa sera al teatro Santa Chiara - Mina Mezzadri il nuovo spettacolo dell'attrice novarese. Si tratta della seconda produzione del Ctb per la stagione 2016/2017. Lo spettacolo in scena sino al 4 dicembre

Dopo “Il secondo figlio di Dio” che ha visto Simone Cristicchi per due settimane sul palco del Sociale a raccontare la storia di David Lazzaretti, la stagione di prosa del Ctb prosegue con un’altra produzione. Debutta infatti l’8 novembre al Santa Chiara- Mina Mezzadri, lo spettacolo “Furiosa mente” di e con Lucilla Giagnoni, che firma anche la messa in scena.

Lo stabile bresciano, ancora “in cerca” del suo presidente, si consola con questa nuova produzione che segna un altro capitolo della collaborazione con l’attrice piemontese. Con “Furiosa mente” Lucilla Giagnoni propone al pubblico bresciano una riflessione sulla mondializzazione, uno dei tempi più straordinari che sia dato da vivere all’uomo. “Cadute le grandi logiche di riferimento – scrive l’artista nella presentazione dello spettacolo – quelle attuali non sono generazioni di passaggio, di quelle che traghettano da una stagione all’altra, ma le protagoniste di uno degli eventi più straordinari ma accaduti sulla terra: conoscere il mondo e, grazie a una serie di contatti e conoscenze, essere in contatto con tutto il mondo”.

 Quello che Lucilla Giagnoni racconta nello spettacolo in scena sino al 4 dicembre prossimo è un momento straordinario che richiede un’umanità all’altezza di questa stagione, un’umanità capace di accrescere la propria coscienza e la propria consapevolezza. Un’umanità che cerca di realizzare uno dei suoi grandi sogni: quello di Ulisse di superare i confini della conoscenza, quella della Torre di Babele, dei costruttori delle ziggurat e delle Piramidi, di Alessandro Magno e Napoleone, di Marco Polo e Cristoforo Colombo, di Leonardo, Galilei e Newton. Ma nessun cambiamento, scrive ancora Lucilla Giagnoni presentando “Furiosa mente”, arriva senza conflitto, quello di chi parte per affiancare l’Isis o come quello di chi lotta per la propria terra, un cambiamento che avviene nella mente dell’uomo innanzitutto: perché solo osservando quel campo di battaglia, come fece Arjuna, l’eroe del poema epico Baghavadgita, l’uomo troverà la forza di scendere dalla nave.

Il 16 novembre, sempre per la stagione di prosa (serie azzurra) del Ctb arriverà sul palco del Sociale uno dei classici del teatro italiano “Il berretto a sonagli” di Luigi Pirandello per l’adattamento e la regia di Valter Malosti. Si tratta di una produzione Dioniso Teatro e Sistema Teatro Torino. Per Valter Malosti Valter si tratta del primo incontro con Pirandello e uno dei testi più popolari del grande drammaturgo siciliano, cercando di strapparlo allo stereotipo e tentando di restituire la forza eversiva originaria di quei “corpi in rivolta” posti al centro della scena che è anche labirinto: una feroce macchina/trappola. “Il berretto a sonagli” di Malosti diventa un testo vivissimo grazie, in cui la pazzia assume i tratti una posizione umoristica, inquietante e liberatoria al tempo stesso. Altre informazioni sugli spettacoli sono disponibili sul rinnovato sito www centroteatralebresciano.it

MASSIMO VENTURELLI 08 nov 2016 08:58