lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
Breno
di REDAZIONE 18 set 2020 15:16

SosAlp, un progetto sperimentale

Si sta per chiudere il primo step del progetto sperimentale biennale SosAlp, che punta a una gestione sostenibile dei pascoli alpini del Parco dell’Adamello. Le attività previste sono partite nell’estate 2020 in tre malghe pilota del Comune di Breno, nel comprensorio pascolivo di Croce Domini: Blumone di sotto, Cadino Dossi-Camprasso e Gavero, in collaborazione con i rispettivi conduttori Giovanni Ducoli, Mauro Giacomelli e Martino Furloni. L’obiettivo è approfondire - integrando le pratiche sul campo con la ricerca scientifica - la conoscenza di ciò che mangiano effettivamente gli animali al pascolo, studiando gli elementi vegetazionali e floristici al fine di migliorarne l’alimentazione e la conservazione delle praterie. Per fare questo è stato testato anche un innovativo sistema Gps di monitoraggio delle bovine, che fornisce dati di posizionamento e altri parametri di gestione. Alcuni studi scientifici mostrano infatti il legame tra la ricchezza e la diversità dell’erba mangiata e la qualità dei prodotti che si ricavano dal latte: non è un caso che proprio dai pascoli meridionali del Parco Adamello si producano eccellenze come il formaggio SilterDop e il Bré, patrimonio dell’enogastronomia camuna anche in virtù delle loro qualità organolettiche e aromatiche. I risultati dello studio saranno utilizzati per una nuova politica di valorizzazione delle attività che si svolgono nel Parco Adamello. “Con questo progetto - spiega l’assessore della Comunità montana Massimo Maugeri – iniziamo un percorso non breve che intende affiancare i nostri alpeggiatori, cercando di far capire loro come la qualità dei prodotti passi anche attraverso il corretto utilizzo dei pascoli. Ma non solo: dovranno anche comprendere come sia vitale lo sfruttamento delle potenzialità turistiche delle malghe. Gli alpeggi dovranno essere intesi non solo come luogo di realizzazione di prodotti, ma anche come opportunità per i turisti, per vendere direttamente i prodotti, per fornire pasti leggeri o esperienze nella natura, che oggi sempre più persone vanno cercando. Per fare tutto ciò gli alpeggi devono essere ben curati, come avviene in Trentino. È mia intenzione creare un disciplinare di gestione dell’alpeggio e, più in generale, dei luoghi turistici nel Parco. Gli operatori che lo rispetteranno potranno fregiarsi del marchio di qualità del Parco dell’Adamello, che consentirà loro di poter essere inseriti nei percorsi turistici promossi dal Parco, oltre che di altre agevolazioni e incentivi”.

REDAZIONE 18 set 2020 15:16