Passeggiando fra i mercatini di Lavone
L’11esima edizione dei Mercatini di Natale, nel borgo di Lavone, la prima frazione di Pezzaze, che si incontra sulla strada che sale al Colle di San Zeno per ridiscendere in Valcamonica, è stata baciata dal sole e da un clima fresco ma senza i venti gelidi del Maniva. I mercatini sono iniziati nel pomeriggio di sabato 13 dicembre e sono continuati anche per tutta la domenica: i visitatori, accorsi soprattutto dai paesi della Valtrompia, ma anche da tutta la provincia bresciana, hanno potuto aggirarsi lungo via Taverna e soffermarsi davanti ai banchetti dei 70 espositori, con prodotti di artigianato e gastronomici, provenienti non solo dalla valle ma perfino dal bergamasco. Percorrendo i duecento metri di via Taverna è stato come passeggiare tranquillamente in un bosco e camminare su di un sentiero di montagna circondati da una foresta di 380 alberi: non si sentivano profumi di resine o di tronchi ambrati ma si era abbracciati da triangoli di legno quali cime ordite e ritagliate ad emulare pini, larici ed abeti, richiamanti i classici abeti che a Natale vengono addobbati di ogni ben di Dio.
“Ogni albero - ha sottolineato Greta Crippa - è differente per forma e materiale utilizzato: si va da alberi che ci riportano agli anni Settanta, con fantasie a fiori, eleganti alberi in pizzo antico e passamanerie, alberi con simpatiche scritte o con disegni a pois. Le stoffe sono di recupero e hanno visto gli abitanti della frazione mobilitarsi per recuperare vecchie tende, vestiti smessi e tappezzerie. Tessuti ripescati per una nuova vita e che hanno decorato in modo originale via Taverna, sulla quale si affacciano una serie di dimore storiche con cortili e giardini, eccezionalmente aperti durante l'evento. A Lavone, quest'anno, i visitatori hanno trovato meravigliose decorazioni, non solo gioia per gli occhi, ma un pezzo di memoria, frutto del lavoro di un'intera comunità. C'è chi ha ritrovato la sua vecchia camicia da notte, chi le tende della propria camera da letto da bambino, chi la tappezzeria del proprio divano trasformati in albero. Perché al di là dell'evento, sempre riuscito, ciò che rende questi mercatini natalizi unici è la squadra, composta da una dozzina di ragazzi e ragazze di varie età. Come le donne del passato, che nelle sere invernali si ritrovavano nel tepore della stalla a filare la lana e a chiacchierare, allo stesso modo i lavonesi si sono incontrati, nelle sere d'autunno, a disegnare e ritagliare sagome di legno, incollare stoffe e nastri, tra chiacchiere e un bicchiere di caffè o di cordiale. Come tutte le cose ben riuscite è un lavoro di tanti: chi ha messo a disposizione le stanze per lavorare, chi l'energia elettrica per le attrezzature, chi ha offerto la propria abilità con ago e filo, chi la propria manualità. Un lavoro che è culminato nei due giorni dei mercatini natalizi, durante i quali si è potuto passeggiare per la via Taverna trovando formaggi e bijoux nei meravigliosi cortili di palazzi d'epoca e scoprire vicoli e scorci che durante l'anno sono celati ai più”. Nella magica atmosfera natalizia dei mercatini di Lavone oltre a poter acquistare qualche oggetto o prodotto alimentare ci sono stati anche momenti di intrattenimento, con i canti natalizi a cura dei bambini della Scuola Consortile di Pezzaze, nel pomeriggio di sabato, mentre, la domenica pomeriggio, il Mago Luca ha intrattenuto grandi e piccoli col suo sorprendente spettacolo di magia nella nuovissima piazza di Via Taverna.
Stefania Reali, dell’Azienda agricola “Cosa tiene accese le stelle” di Ludizzo, è una veterana fra gli espositori e nei due giorni di mercatino è stata visitata da molti suoi clienti che ha disseminati in tutto il Bresciano, che lei allerta già dall’agosto, perché passino a trovarla di buon ora, altrimenti rischiano di non trovare più il miele di acacia, la confettura di lamponi o il bouquet di fiori da stendere nelle insalate. “Dopo una bella pizza corroborante per pancia e cuore - ha raccontato Stefania - siamo ritornati a casa quasi svuotati dei nostri prodotti, ma contenti di aver rivisto e abbracciato tanti nostri amici e clienti. Ogni anno noi rimaniamo incantati nell'osservare come questo gruppo di organizzatori, di amici e di volontari collabora così bene nell’allestire i mercatini, creando uno scenario così curato: un gruppo di amici che ha solo da insegnare per la coesione, per la correttezza, per il rispetto reciproco e per l'altruismo che emana”.
“Ogni anno - ha raccontato Luigi Maffina, del Comitato organizzatore - abbiamo fatto qualcosa di nuovo e non ci siamo mai ripetuti; ad iniziare da agosto ci mettiamo attorno ad un tavolo e fra una birra e l’altra ognuno di noi porta un contributo al tema che poi verrà scelto e sviluppato”. Quest’anno hanno pensato di trasformare via Taverna in un bosco, ma, invece di sradicare dei poveri abetelli, hanno dato una seconda vita a scampoli, abiti e ritagli che avevano chiusi negli armadi, rivestendo dei triangoli di legno con stoffe, nastri, sottovesti, pizzi, tende e vestaglie. Si è anche voluto ritagliare un angolo dedicato al contrasto della violenza sulle donne, con alberi esclusivamente rossi ed un paio di scarpette dello stesso colore.
Antonio Cavadini anche quest’anno ha ospitato in alcune stanze della sua dimora una mostra d’arte di quattro artisti: Oliva Guerini di Gardone V.T. (con quadri di ciccelle di carta colorata a raffigurare i lavori di una volta), Giampietro Raza di Lavone (che si definisce un dilettante che dipinge balconi fioriti, nature morte e funghi), Pierfranco Torcoli (con scorci di palazzi antichi, paesaggi rurali e di montagna) e suo figlio Nicola Torcoli: entrambi vivono a Milano ma sono originari di Lumezzane.
Per i visitatori, oltre alla visione degli oggetti di artigianato e dei prodotti gastronomici c’erano anche un paio di punti dove ristorarsi: in Piazza Taverna - rinnovata per l’occasione - con la tenda degli Alpini, pronti a soccorrere gli affamati con pane e salamina e dissetare con caldo tè e vin brulé. Oltre a loro c’era anche il Team Voben -di Adamo Tanghetti di Bovegno- che offriva piatti tipici -trippa, cotiche e fagioli- oltre a vin brulé e birra; ma per i golosi, oltre a tutti i dolciumi di alcune bancarelle c’erano delle calde, dolci e croccanti frittelle.
Non sono mancati dei visitatori d’eccezione, come il parroco di Pezzaze - don Omar Borghetti - il sindaco Marco Richiedei e i Babbi Natale in vespa.
E dopo le ore 18, quando la gente è scemata e rincasata, i vari Mercantari, ben riposte le loro mercanzie in scatole e sacchetti, sono ritornati alle loro case, dopo aver trascorso lunghe ore al freddo e al gelo dalla mattina fino a sera: ispezionato il cassetto, c’è qualcuno che si dispera!