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di MAURO TONINELLI 27 mag 2021 10:19

Ricordando le vittime del Covid

Per ricordare coloro che sono morti, sabato 29 maggio, nella chiesa di San Sebastiano a Lumezzane, la Messa da Requiem di Mozart, anche in diretta tv

A Lumezzane i deceduti per Covid 19 dall’inizio della pandemia sono 71. Sono 2096, aggiornati al 24 maggio, le persone contagiate dal virus a partire da inizio pandemia. Guariti 1936, mentre ancora 91 risultano positivi, 5 dei quali ricoverati presso le strutture sanitaria.

La situazione. Si racconta così, seguendo i numeri, la situazione della cittadina della Valle del Gobbia di questo strano e surreale anno e mezzo. A questi sono da aggiungere 85 cittadini in sorveglianza sanitaria e 22 defunti dopo essere divenuti negativi al covid. È per ricordare coloro che sono morti e a suffragio di tutti i defunti che sabato 29 maggio alle 20, nella chiesa di San Sebastiano (in diretta anche su Teletutto), il Comune di Lumezzane, in collaborazione con il Gruppo amici degli anziani e l’Unità pastorale S. Giovanni Battista, propone la Messa da Requiem di Mozart con la direzione artistica e musicale del maestro Giuseppe Orizio.

Silenzio. “È doveroso ricordare e salutare la nostra gente – racconta il sindaco Josehf Facchini – in modo dignitoso, soprattutto perché tanti se ne sono andati nel silenzio, senza avere vicino una persona cara, mentre chi è rimasto non ha potuto dare l’ultimo saluto”.

Ripartenza. Un momento dunque che si pone come chiusura e apertura perché “adesso è il tempo della ripartenza vera. La storia di Lumezzane – continua il primo cittadino –, insegna che siamo gente operosa, capace di rialzarsi. Siamo stati colpiti forse meno che altrove, ma la certezza è che ci tireremo su le maniche ricordando chi ci ha lasciato, quella generazione che ha costruito la Lumezzane che oggi abbiamo, nata e sviluppatasi anche in momenti difficili”. I posti, circa 130 e su prenotazione, sono andati subito esauriti. Non resta, se non si è in possesso di biglietto, che accomodarsi davanti alla tv.

Esperienza. “Questa esperienza ha cambiato la nostra normalità – spiega Facchini – con alcuni aspetti positivi che possiamo raccogliere in piccoli gesti. Ha migliorato l’attenzione a livello sanitario di ciascuno, si pensi al fatto che ci si lava più spesso le mani; molti hanno riscoperto il territorio fatto, come mi piace ricordare, da un parco naturale tutto attorno a noi, si pensi alle nostre montagne. Ci si è resi conto di essere comunità. La solidarietà e l’aiuto reciproco sono aumentati”.

MAURO TONINELLI 27 mag 2021 10:19