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di LUCIANO ZANARDINI 27 ott 2017 12:05

La missione è... anche in Piemonte

Cambia ma prosegue l’impegno della diocesi di Brescia a Torino con quattro sacerdoti fidei donum. Don Alberto Savoldi collaborerà con don Andrea Zani

Sabato 28 ottobre inizia una nuova esperienza per i sacerdoti fidei donum don Andrea Zani e per don Alberto Savoldi. Decolla l’unità pastorale (anche se il termine per la Diocesi piemontese è un po’ improprio) nel quartiere Mirafiori Nord di Torino, in una zona che si è sviluppata fin dagli anni Trenta ma soprattutto nel secondo dopoguerra con lo stabilimento della Fiat. Insieme a un prete torinese saranno chiamati a far fare a cinque parrocchie (complessivamente 50mila abitanti) un cammino unitario. Se don Andrea è in servizio a Torino dal 2008, per don Alberto è l’inizio di un nuovo percorso dopo sei anni trascorsi a Roma dove ha collaborato con Casa Balthasar, lavorando sulla formazione e sul discernimento, con una parrocchia e con il mondo universitario (prima alla Gregoriana come studente e poi con un’esperienza alla Sapienza). “Ho avuto l’opportunità di ricevere uno spirito più cattolico. Ho appreso molto dalle figure di Hans Urs von Balthasar e Adrienne von Speyr”. Originario della parrocchia di Castenedolo, don Savoldi è stato curato ad Adro (1996-2001) e a Bagnolo Mella (2001-2010). Al momento, come sottolinea don Alberto, non c’è ancora un progetto definito. “Partiamo da zero con l’obiettivo di far camminare insieme le comunità. Dobbiamo, però, ancora capire come muoverci. Ci metteremo in ascolto. A Brescia come modello di riferimento c’è il Sinodo, ma qui non c’è ancora stato un evento simile”.

I due bresciani si inseriscono in comunità che hanno una storia recente. Sono nate attorno all’insediamento della Fiat quando c’erano solo campi e cascine. “In quegli anni – continua – hanno vissuto tutte le problematiche legate all’immigrazione interna”. Basti pensare “che qui a Torino si riversarono centinaia di migliaia di persone da ogni parte d’Italia: non avevano una casa e hanno imparato a fare tutte le cose dal basso, a costruire con orgoglio le loro chiese con la povertà dei mezzi a disposizione”. Oggi con la crisi assistiamo, invece, a uno spopolamento. “Rispetto al 1971 la città ha perso un terzo degli abitanti”.

I fidei donum cambiano il loro modo di essere presente nelle comunità ma non vengono meno alla loro missione intrapresa nel 2008 quando il vescovo emerito Monari rispose all’appello della Diocesi di Torino inviando quattro sacerdoti per la parrocchia di Rivoli: don Andrea Zani, don Giovanni Isonni, don Paolo Ravarini e don Davide Ferrari (dal 2010 “sostituito” da don Angiolino Cobelli che da settembre è in servizio nella parrocchia cittadina di Sant’Angela Merici). Nel settembre 2014 si è insediata anche una comunità delle Suore Operaie. Don Giovanni e don Paolo proseguono la loro missione a Rivoli affiancati da due diocesani. Il gemellaggio con Brescia, così come l’ha definito mons. Cesare Nosiglia, ha dato e darà i suoi frutti.

LUCIANO ZANARDINI 27 ott 2017 12:05