Gli italiani si sono impoveriti: questa la realtà
I lavoratori del 2021 avevano un potere d’acquisto superiore di un 15% rispetto ad oggi, con buona pace delle polemiche e delle contrapposizioni politiche
Schizzata al 12% nei tempi più bui dell’autunno 2023, ora l’inflazione in Italia veleggia a quote estremamente più basse, comunque sotto quel 2% che è la soglia ritenuta ottimale dagli economisti (la mancanza d’inflazione segnala che i prezzi stanno cadendo a causa di una recessione economica). E fin qui i freddi numeri.
La realtà è un po’ diversa. Nell’ultimo quinquennio i prezzi italiani sono aumentati di almeno un 20% in generale. L’attuale frenata è data soprattutto dai carburanti, ai livelli più bassi degli ultimi anni, ma già da quest’autunno è previsto ad esempio un rincaro del costo del metano da riscaldamento. E gli italiani che spingono il carrello della spesa, hanno ben in mente che la situazione è un po’ diversa da come la dipingono le statistiche.
In generale è rincarato un po’ tutto. Generi alimentari e no, prestazioni degli artigiani, abbigliamento, mobili, ricambi auto e automobili, vacanze e ristoranti… e chi più ne ha… Alcuni rincari sono giustificati, altri hanno subìto una vera altalena derivante da numerosi fattori (vedi il prezzo della pasta, dell’olio, del caffè, dell’ortofrutta), altri ancora sono semplicemente il frutto di politiche commerciali che hanno approfittato del generale rincaro del costo della vita, per aumentare i prezzi. “Signora mia, è aumentato tutto!”, anche se si tratta di semplice pane e il calore del forno costa come prima.
L’inflazione poi ha smosso gli stipendi, che hanno in qualche modo cercato di colmare la perdita di potere d’acquisto. Diamo una brutta notizia: in generale la rincorsa, almeno in Italia, è stata perdente, i lavoratori del 2021 avevano un potere d’acquisto superiore di un 15% rispetto ad oggi. Ci siamo impoveriti.
Si sono aggiunte pure le prime conseguenze del calo della natalità e della chiusura delle frontiere agli immigrati. Il problema non è trovare lavoro, ma lavoratori. Per farlo, è necessario pagarli di più, dalla badante domestica in su. I dazi americani non aiuteranno, mentre più di tanto non avremo vantaggi dalle merci cinesi che ci inonderanno: già ora sono quelle a prezzi più bassi.
Infine non occorre dare particolari consigli anti-carovita agli italiani. Sanno già cosa fare, come testimoniano ad esempio le peregrinazioni di molti (pensionati in primis) tra un’offerta e l’altra dei vari supermercati