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Roma
di REDATTORESOCIALE.IT 26 mar 2024 07:38

Italia sempre più povera

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Redattoresociale ha raccolto i commenti di Save The Children e di Colidretti ai dati del rapporto Istat presentato ieri che certifica un aumento della povertà assoluta nel Paese

“Provvedimenti immediati per affrontare l’emergenza e una strategia nazionale integrata di lungo termine per assicurare a tutte le bambine e i bambini e gli adolescenti che vivono in Italia le stesse opportunità di crescita”. Lo chiede Save the Children, alla luce dei nuovi allarmanti dati sulla povertà assoluta pubblicati ieri dall’Istat.

Secondo le stime preliminari, nel 2023 l’incidenza di povertà assoluta individuale per i minori ha raggiunto il valore più alto della serie storica dal 2014, attestandosi al 14%. I minori in povertà assoluta nel nostro Paese sono 1,3 milioni. La presenza di figli minori continua a essere un fattore che espone maggiormente le famiglie al disagio socio-economico; l’incidenza di povertà assoluta si conferma infatti più marcata per le famiglie con almeno un figlio minore (12,0%), rispetto alla generalità delle famiglie (8,5%).

“I dati Istat sono allarmanti e confermano la necessità di porre il tema della povertà minorile in cima all’agenda politica – dichiara Daniela Fatarella, direttrice generale di Save the Children Italia –. La povertà assoluta è un’emergenza che condiziona non solo il presente ma anche il futuro dei più piccoli: blocca sul nascere talenti e aspirazioni negando a bambine, bambini e adolescenti che nascono in contesti più difficili pari opportunità di crescita. È fondamentale intervenire per contrastarla con provvedimenti immediati, come la gratuità delle mense scolastiche per i minori in povertà, e con una strategia nazionale capace di integrare politiche nell’area dell’istruzione, della salute, dell’economia, dalle politiche abitative e dei servizi per la prima infanzia, secondo un approccio centrato sui minori, e con risorse dedicate”.

I timori e le preoccupazioni di Save the Children per dati Istat sono confermati anche da Coldiretti che ha ricordato come in Italia siano 3,1 milioni le persone costrette a chiedere aiuto per mangiare facendo ricorso alle mense per i poveri o ai pacchi alimentari. I numeri sono stati comunicati da Coldiretti sulla base dei dati del Fondo per l'aiuto europeo agli indigenti (Fead). L'emergenza riguarda ben 630mila bambini sotto i 15 anni - rileva Coldiretti -, praticamente un quinto del totale degli assistiti, ai quali vanno aggiunti 356 mila anziani sopra i 65 anni. Fra tutti coloro che chiedono aiuto per il cibo - evidenzia la Coldiretti - più di 1 su 5 (23%) è un migrante che nel nostro Paese non riesce a procurarsi da solo il "pane quotidiano", ma ci sono anche oltre 90mila senza dimora che vivono per strada, in rifugi di emergenza, in tende o anche in macchina e quasi 34mila disabili.

La stragrande maggioranza di chi è stato costretto a ricorrere agli aiuti - sottolinea Coldiretti - lo fa attraverso la consegna di pacchi alimentari che rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri che, per vergogna, prediligono questa forma di sostegno piuttosto che il consumo di pasti gratuiti nelle strutture caritatevoli.

Contro la povertà - continua la Coldiretti - è cresciuta anche la solidarietà che si è estesa dalle organizzazioni di volontariato alle imprese e ai singoli cittadini a partire dall'esperienza della Spesa sospesa nei mercati contadini di Campagna Amica grazie alla quale sono stati raccolti e donati ai più bisognosi nel tempo oltre 10 milioni di chili di cibo. Si tratta - precisa Coldiretti - di prodotti alimentari di grande qualità, dalla pasta alla frutta e verdura, dall'olio extravergine alla carne e al pesce, dai salumi ai formaggi.

REDATTORESOCIALE.IT 26 mar 2024 07:38