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Brescia
di MARIA ROSA LODA, SEGRETARIO CISL BRESCIA 23 set 2022 08:00

Non autosufficienza: le novità

È di questi giorni la notizia della firma da parte del ministro Orlando del nuovo piano nazionale sulla non autosufficienza per oltre 2,6 miliardi di euro. Una notizia positiva, ma come al solito un provvedimento estemporaneo che non affronta in maniera strutturale e definitiva una condizione che coinvolge oltre 3 milioni e mezzo di non autosufficienti. Purtroppo sembra che per il potere esecutivo ci sia sempre qualcosa di più urgente da fare, urgenze che lasciano le famiglie di queste persone da sole davanti ad un dramma che rischia di trascinarle nel tunnel della povertà.

Delle politiche di sostegno se ne parla davvero poco: qualche richiamo e promessa in occasione degli appuntamenti elettorali, qualche accenno da soggetti istituzionali del territorio se si citano i dati relativi all’invecchiamento della popolazione, mentre l’Italia aspetta una seria e concreta proposta strutturale che come sindacato abbiamo fortemente voluto tra quelle previste dal PNNR e che resta per noi una vera priorità. Oggi prendiamo atto di uno stanziamento per l’anno in corso di 822 milioni - e di 865,3 milioni e 913,6 milioni per il 2023 e 2024 - che dovrebbero garantire in tutto il paese il miglioramento dei livelli di prestazioni sociali a chi è colpito da questa tragica situazione al fine di alleviare almeno in parte una difficile condizione umana personale e della famiglia coinvolta. Ad una prima analisi le novità introdotte dal nuovo piano nazionale contengono aspetti innovativi utili alla contrattazione sociale, regionale e territoriale che impegna le organizzazioni sindacali nella definizione di una migliore infrastrutturazione del sistema di garanzia dei servizi essenziali. Si parla di novità da realizzare con finanziamenti specifici, che vanno dalla realizzazione di progetti di vita indipendente sulla base di una programmazione regionale con stanziamenti dedicati per circa 14,6 milioni per ciascun anno del triennio ad un possibile rafforzamento dell’attività sociale attraverso i Punti Unici di Accesso (20 milioni per il 2022 e 50 milioni per gli anni successivi) che dovrebbero trovare collocazione – e il condizionale non è casuale –nelle Case di comunità. All’approvazione del Decreto dovranno seguire i relativi piani regionali. Per questo ci faremo parte attiva per aprire un confronto ai vari livelli, con le istituzioni coinvolte nell’applicazione di questa importante provvedimento.


MARIA ROSA LODA, SEGRETARIO CISL BRESCIA 23 set 2022 08:00