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Roma
di REDAZIONE 05 feb 2019 08:24

Reddito di cittadinanza domande da marzo

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Presentazione ufficiale della card e del sito a cui inviare, dal 6 marzo, le domande per la misura varata dal governo. Non mancano, però, le critiche

“Da anni ci dicono che questa misura non si può realizzare e che non si trovavano i soldi. Invece, in sette mesi, abbiamo trovato i soldi, scritto il decreto e oggi facciamo un altro passo in avanti per smentire chi ci diceva che il reddito di cittadinanza era una presa in giro". Lo ha detto il ministro del lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, ieri alla presentazione del sito internet e della card della reddito di cittadinanza. Le domande potranno essere inviate a partire dal 6 marzo-

"Entro dodici mesi dal lancio del reddito di cittadinanza arriverà almeno un'offerta di lavoro entro 100 chilometri dal luogo di residenza, entro i 250 km o in tutto il territorio nazionale", dice il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro.

"Per denigrare il reddito di cittadinanza negli ultimi giorni si citano i posti di lavoro mancanti in Italia, come a dire 'tanto non hanno voglia lavorare' – ha detto ancora Di Maio. - Ma la verità è che domanda e offerta non si sono mai incrociate. Noi invece lo stiamo facendo noi attraverso un software unico".

Non sono mancate, però, le reazioni alla presentazione della prima card e del sito internet dedicato al reddito di cittadinanza (www.redditodicittadinanza2018.it). "Temiano che il reddito di cittadinanza anziché muovere le persone a cercare occupazione abbia un effetto di scoraggiamento". Così Pierangelo Albini, direttore area welfare di Confindustria, su reddito di cittadinanza e quota 100.

In particolare per gli industriali è "troppo elevato il beneficio economico, che può scoraggiare a trovare un impiego perché la media di un primo impiego per i giovani è di 830 netti al mese". Inoltre Albini ha criticato "il meccanismo scelto per il cumulo tra il beneficio e i redditi da lavoro", che prevede "una franchigia modesta che rischia di aver effetto di indurre scoraggiamento".

Osservazioni critiche sono giunte anche da Rete Imprese Italia, che tiene insieme Casartigiani, Confartigianato Imprese, CNA, Confcommercio – Imprese per l’Italia e Confesercenti. Il presidente Giorgio Merletti, "pur apprezzando la volontà del Governo di combattere la povertà e rilanciare l'occupazione", ritiene che nel provvedimento sul reddito di cittadinanza "rischia nel tempo di prevalere la componente assistenziale se esso non verrà accompagnato da subito da tutti i provvedimenti amministrativi e dagli investimenti in risorse umane e tecnologia per la realizzazione della finalità primaria, di innescare processi virtuosi per la ricerca di occupazione". Gli incentivi riconosciuti ai datori di lavoro per l'assunzione dei beneficiari del reddito di cittadinanza vengono giudicati "di difficile gestione e con una serie di limitazioni che ne scoraggiano l'utilizzo".

Sul reddito di cittadinanza fa sentire la sua voce anche l’Anci. "Chiediamo che si prevedano esplicitamente sedi di concertazione, sia a livello politico che tecnico, che coinvolgano i Ministeri competenti, l'Anci, i Comuni e le Regioni, che siano in grado di consentire un opportuno confronto e un'adeguata integrazione tra l'ambito sociale e quello lavorativo". Lo segnala l'associazione dei Comuni, in occasione dell'audizione in commissione Lavoro al Senato, sul decreto che introdurre il reddito e quota 100.

I sindaci inoltre segnalano il problema dei "controlli anagrafici in capo ai Comuni" che risultano "nelle more dell'attuazione dell'Anagrafe Nazionale della popolazione residente, eccessivamente onerosi e non sufficientemente disciplinati. Il requisito dei dieci anni di residenza, di cui gli ultimi due continuativi, richiede infatti tempi molto lunghi, l'impiego di risorse umane dedicate e grandi difficoltà di interlocuzione con gli uffici anagrafici di altri Comuni, in caso di spostamento di residenza".

REDAZIONE 05 feb 2019 08:24