Latte, allevatori bresciani in marcia verso Milano
Molto numerosa la presenza bresciana alla manifestazione indetta da Coldiretti Lombardia in piazza Affari, nell'ambito di iniziative che si terranno in tutto il Paese
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Una manifestazione – prevista in Piazza Affari dalle ore 9.30 - che vedrà anche i bambini al fianco degli allevatori: i più piccoli potranno anche fare pratica di mungitura su due vacche finte a dimensioni naturali che verranno sistemate vicino alla prima vera stalla all’aperto nel centro della Piazza a Milano a due passi dalla sede della Borsa.
“Un segno concreto di solidarietà - dichiara Ettore Prandini presidente di Coldiretti Brescia e Coldiretti Lombardia - vicinanza e sostegno al lavoro che tutti i giorni svolgono gli allevatori italiani per garantire latte fresco e formaggi di qualità Made in Italy ma anche biodiversità e presidio del territorio”.
Accanto al Presidente di Coldiretti Brescia e Coldiretti Lombardia Ettore Prandini, hanno già assicurato la loro presenza il Presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni, il Ministro dell’agricoltura Maurizio Martina e l'assessore regionale all'Agricoltura Gianni Fava.
In contemporanea alla piazza meneghina, dove si attendono migliaia di allevatori da tutte le province lombarde, i produttori si mobiliteranno anche a Roma, Torino, Udine, Bologna, Firenze, Napoli, Bari, Cosenza, Palermo e Venezia.
L’obiettivo è quello di far conoscere da vicino il difficile lavoro degli allevatori e gli effetti positivi per l’intera collettività, ma anche i pericoli dell’abbandono come dimostra il dossier “L’attacco alle stalle italiane” che sarà presentato in occasione della grande mobilitazione.
“La situazione non è più accettabile – conclude il presidente Ettore Prandini – c’è un calo del prezzo riconosciuto alla stalla di circa il 20% rispetto al mese di giugno - eppure i consumatori continuano a pagare come nel 2014. Le istituzioni non devono limitarsi a dire che ci sono difficoltà, servono azioni concrete da parte della Politica italiana nei confronti dell’Europa che obblighino la parte industriale a rispettare i parametri tra quanto pagato alla stalla e quanto dai consumatori”. Il rischio, conclude Coldiretti, è quello della perdita di un intero comparto zootecnico e di conseguenza del crollo di un economia collegata al settore.
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REDAZIONE ONLINE
05 feb 2015 00:00