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Brescia
di RENATO ZALTIERI 14 nov 2025 10:32

Appello alle Confederazioni Sindacali

A nome del Gruppo bresciano dell'associazione nazionale “Prendere Parola”

La manovra finanziaria del Governo evidenzia un periodo di profonda frattura nel panorama sindacale confederale italiano. La scelta delle principali sigle di organizzare manifestazioni in date separate - la UIL il 29 novembre, la CGIL il 12 dicembre e la CISL il 13 dicembre — rappresenta un chiaro segnale di disgregazione all'interno del fronte sindacale. Un tempo si sosteneva che i sindacati dovessero "marciare divisi per colpire uniti", ma oggi sembra mancare persino l'idea di un'azione collettiva. L'incapacità delle diverse dirigenze di trovare un punto di incontro, elaborare una strategia condivisa e definire obiettivi comuni, pur avendo il dovere etico, sociale e politico di tutelare gli stessi interessi dei lavoratori, mette in luce una fragilità sia politica che strategica. Questa situazione rischia seriamente di compromettere la credibilità dell'intero movimento sindacale, con ripercussioni sul suo ruolo e la sua efficacia nel contesto attuale.

Ciò che maggiormente preoccupa è il venir meno del pluralismo convergente, da sempre pilastro delle organizzazioni sindacali confederali. Operare divisi non solo indebolisce l’impatto e l’efficacia simbolica delle mobilitazioni, ma finisce per avvantaggiare le controparti e alimentare il distacco dei lavoratori dal sindacato stesso, percepito più come un teatro di rivalità interne che come un autentico difensore dei diritti e delle esigenze concrete. In un contesto storico segnato da forte precarietà, inflazione crescente, disuguaglianze accentuate e riforme dal pesante impatto sul mondo del lavoro, la frammentazione non è segno di pluralismo bensì di miopia politica. Senza unità, la voce dei lavoratori perde forza e le rivendicazioni diventano meno incisive. Non è la diversità di opinioni a suscitare sgomento, poiché rappresenta una parte naturale della tradizione plurale del sindacalismo italiano, bensì il rischio che queste divisioni scavino un solco profondo tra gli stessi lavoratori, sia nei contesti aziendali sia nei territori. La scelta di dividersi in modo così vistoso, accompagnata dalla strumentalizzazione mediatica e dalle contrapposizioni alimentate dalle varie fazioni, finisce per favorire le strategie del Governo. Quest’ultimo può infatti proseguire indisturbato con la logica del divide et impera, indebolendo la capacità contrattuale del sindacato e ostacolando ogni possibilità di ottenere modifiche sostanziali alla legge di bilancio e provvedimenti cruciali in tempi di crisi. Quanto appaiono lontani i giorni della storica manifestazione del 1994, quando dal palco D’Antoni incoraggiava: “Amici e compagni, scambiatevi le bandiere!”. Quel gesto simbolico incarnava la consapevolezza che, nonostante le differenze, la forza del lavoro organizzato risiede nell’unità e nel rispetto reciproco.

Per questa ragione, come Gruppo Bresciano dell'Associazione Nazionale "Prendere Parola", rivolgiamo un appello deciso alle Confederazioni sindacali — CGIL, CISL e UIL — affinché ritrovino la determinazione e il coraggio di ricostruire un'unità d'azione, almeno sui temi essenziali: la salvaguardia del lavoro, la protezione dei salari, il rispetto per i pensionati e la promozione della giustizia sociale.

Invitiamo le Segreterie confederali ad agire con tempestività, favorendo il dialogo e la mediazione tra le diverse organizzazioni, dando avvio a un percorso di ricomposizione e unità d’azione. Tale approccio sarebbe essenziale per superare le divisioni esistenti e riconsegnare ai lavoratori piena fiducia nella rappresentanza confederale. Un cambiamento di questa portata rappresenterebbe un passo fondamentale di lungimiranza politica, assumendo un valore significativo non solo per il sindacalismo confederale, ma anche per il tessuto democratico italiano, oltre a rappresentare una battuta d’arresto per chi supporta la polarizzazione politica del sindacato. Ora è il momento di tracciare il cammino verso la convergenza e il bene comune.

RENATO ZALTIERI 14 nov 2025 10:32